E' l'istanza sull'acqua la protagonista di questa giornata, con il Consiglio Grande e Generale che boccia l'indicazione del governo di respingere la richiesta e approva l'istanza con 30 voti a favore e 23 contrari. E' stato proprio il no dell'Esecutivo ad infiammare l'Aula. L'Istanza chiede di usare, prima nelle mense e negli uffici pubblici, poi nelle scuole e infine negli edifici privati, l' acqua corrente e invita ad usare depuratori, colonnine erogatrici, fontanelle oppure, in alternativa, perchè sia introdotta l'alternativa a chilometro zero, in modo che il consumatore possa scegliere consapevolmente quale acqua acquistare. Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini condivide la richiesta e fornisce all'Aula ulteriori dati che confermano l'inquinamento legato al trasporto d'acqua, ma invita a respingere l'istanza d'arengo ritenendo impossibile rispettare la tempistica. Una questione di coerenza, spiega Lonfernini. Dobbiamo smetterla di prendere impegni per conto dei cittadini e poi non rispettarli. L'indicazione di voto del governo ha immediatamente registrato forti critiche da parte di tutta l'opposizione con Marco Podeschi dell'Upr che lancia la sfida per installare erogatori di acqua pubblica a Palazzo Pubblico entro 6 mesi. E' vero che la tempistica è di 6 mesi, replica, la minoranza. Ma l'istanza lascia la possibilità, se non fosse possibile rispettare la scadenza, intanto di prevedere una alternativa. Abbiate fiducia in un lavoro che si sta portando avanti con grande dedizione, conclude il Segretario Lonfernini. Fornirò a tutti i gruppi consigliari nel dettaglio quello che stiamo facendo e che, per buona parte, è contenuto nell'istanza d'arengo. Solo tre le richieste approvate in questa giornata – che ha visto accogliere l'istanza di dedicare una piazza ad Alcide De Gasperi, e quella di illuminare Ca' Valentino a Falciano – e che ha registrato invece convergenze trasversali sui temi dell'insegnamento. Battagliata invece la richiesta di rilasciare la certificazione di equipollenza al diploma di maturità e a quello di laurea conseguiti in Argentina, respinta con 24 voti contrari e 22 a favore.
Sonia Tura
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