San Marino: dopo la verifica all'interno della maggioranza, ecco il documento finale
I fatti emersi dalle indagini giudiziarie ancora in corso, a prescindere dalla loro rilevanza penale, hanno grande rilievo politico-istituzionale e da questi non si può sfuggire proprio nella esigenza di dare al Paese una prospettiva futura. Le indagini stanno evidenziando un deterioramento del sistema politico e più in generale del sistema Paese ancor a più grave di quello che si poteva immaginare. Stanno emergendo, infatti, comportamenti individuali e collettivi deprecabili che, per anni, hanno determinato pesanti conseguenze per la Repubblica ed i suoi cittadini , consentendo il connubio fra affari e politica, il prevalere degli interessi di parte a discapito dell’interesse economico-finanziario dello Stato, il clientelismo, il voto di scambio, la corruzione dello Stato e dell’economia, il condizionamento delle istituzioni e dell’amministrazione pubblica, l’orientamento indebito della pubblica opinione e l’alterazione delle dinamiche democratiche. Per la gravità dei comportamenti succitati, i Partiti della coalizione San Marino Bene Comune, che si sono assunti la responsabilità di un’opera di trasformazione e di risanamento del Paese, nel confermare tale intento, condannano moralmente e politicamente, al di là di quelle che saranno le risultanze finali dell’azione della Magistratura, questi stessi comportamenti. San Marino Bene Comune prende le distanze da quegli esponenti politici - anche espressione della classe dirigente di taluni partiti – e da quegli imprenditori, funzionari pubblici eprofessionisti generatori di un “sistema” orientato a determinare consenso elettorale attraverso pratiche clientelari, viaggi elettorali, nomine basate non sulla qualità e sul merito ma sulla convenienza politica, favori, assunzioni, concessioni, promesse e tutti quegli atti adottati, od anche omessi, allo scopo di mantenere ed accrescere un potere finalizzato all’ottenimento di vantaggi individuali e non di benefici per la collettività. San Marino Bene Comune esprime ferma condanna politica contro quelle condotte individuali e collettive che hanno usato incarichi e posizioni per arricchire e corrompere la realtà sammarinese, creando altresì una rete di rapporti e consensi con pratiche clientelari alloscopo di mantenere e accrescere il consenso elettorale, condizionando anche le dinamiche interne delle forze di appartenenza.
Già dalla fine degli anni ’90, per iniziativa della minoranza di allora, venivano denunciati fenomeni di malapolitica e richiesti chiarezza e senso di responsabilità. Tuttavia, molta parte della classe politica e della popolazione, forse non pienamente consapevole, era rimasta sorda a tali denunce e, anche da parte della Magistratura, per quanto di sua competenza, non arrivavano atti concreti e risolutivi. Solo a partire dal 2006 si registrano i primi segnali di cambiamento, consolidati, poi, nella successiva legislatura durante la quale si sono create le premesse per arrivare fino alle indagini giudiziarie in corso, nonostante il permanere di pressioni e minacce persino dentro la Maggioranza e l’Esecutivo. Infatti, mentre tale cambiamento si concretizzava in precisi atti politici, sono continuati atteggiamenti di reazione, giunti fino al tentativo trasversale di delegittimare l’intera azione della Commissione Consiliare d’Inchiesta sulla vicenda Fincapital. La scelta di una reale inversione di rotta non è stata dunque priva di reazioni di contrasto, tanto da portare alla conclusione prematura della precedente legislatura. Nonostante ciò la ferma volontà di imprimere più forza al percorso intrapreso, più coesione e maggiore condivisione con tutte le componenti sociali e politiche del Paese è stato il presupposto per la nascita della Coalizione San Marino Bene Comune. Alla luce dell’analisi sin qui svolta è doveroso riconoscere che i partiti storici che hanno avuto in quegli anni esperienze di Governo, hanno avuto responsabilità nell’aver favorito gli atteggiamenti ed i fenomeni sopra richiamati o nel non averli sufficientemente combattuti. È altresì doveroso riconoscere, in particolare a DC e PSD, che un cambiamento strutturale, e più incisivo, si è verificato quando questi stessi partiti hanno avviato, anche dal proprio interno,un’opera di profondo rinnovamento. Tale cambiamento ha visto il ruolo attivo di Alleanza Popolare e di Noi Sammarinesi che, in coerenza con la loro azione politica precedente, hanno condiviso le scelte nell’interesse del Paese, aderendo alla formazione delle ultime due coalizioni di governo le quali hanno portato all’adozione di importanti riforme strutturali ed un recupero di immagine internazionale della Repubblica. Facendo leva sulla ferma volontà espressa dalle attuali leadership delle forze che si sono poste a base della Coalizione, è continuata così un’azione in discontinuità con i richiamati fenomeni distorsivi, per riportare l’impegno politico alla sua più autentica natura di servizio al Paese ed ai cittadini. La Coalizione San Marino Bene Comune stigmatizza anche i comportamenti di quanti, nella complessità del quadro politico e delle emergenze giudiziarie presenti, proprio mentre le criticità del “sistema” ed i vecchi metodi vengono evidenziati e combattuti, hanno tentato e tentano di colpire l’onorabilità e la credibilità delle istituzioni, tramite vicende artatamente confezionate o distorte e tramite la disinformazione.
La nuova classe politica dirigente ed ogni singolo consigliere di San Marino Bene Comune, richiamandosi alle riforme ed alle leggi a favore della trasparenza, della legalità e della correttezza adottate negli ultimi anni, si impegnano nei rispettivi ruoli istituzionali e di partito ad agire con rigore e contrastare qualsiasi metodo e pratica che possa no in qualunque modo produrre effetti distorsivi e condizionamenti indebiti. Ogni Consigliere e Segretario di Stato è, in particolare, impegnato a rispettare fedelmente i doveri imposti dal giuramento prestato con l’assunzione della carica, dalle norme poste nel superiore interesse dello Stato nonché dai principi etici che devono guidare l’azione politica; ciò per favorire un complessivo cambiamento culturale, già in atto, nell’ottica della totale trasparenza, dell’integrità e dell’onorabilità delle istituzioni, della corretta gestione della cosa pubblica e del virtuoso rapporto fra i cittadini e lo Stato.
2.Il metodo Dall’inizio della legislatura l’azione della Coalizione è stata mirata a realizzare gli obiettivi indicati nel programma di Governo, utili ad affrontare le criticità del Paese , al fine di ricreare stabilità nell’economia e recuperare credibilità e fiducia, sia a livello interno che internazionale. I risultati raggiunti in questo biennio sono in alcune riforme strutturali attuate , nell’uscita dalla black list e nell’inserimento nella white list italiana, nella riduzione degli sprechi per restituire equilibrio al Bilancio dello Stato. La verifica ha consentito di analizzare le problematiche ancora aperte e, fra queste, l’urgenza dello sviluppo economico e della creazione di nuovi posti di lavoro, che rappresentano le priorità alle quali il Governo e la Maggioranza sono chiamati a dare risposte in tempi brevi. Accanto a ciò, i Partiti di Maggioranza hanno preso in esame anche i motivi di non piena soddisfazione del proprio operato e di quello del Governo, rispetto al quale le principali criticità sono dovute alle difficoltà di abbandonare logiche incompatibili con il momento attuale, di esprimere concreta capacità realizzativa rispetto alle già citate emergenze e di fare squadra verso i problemi da affrontare. Il Governo, nei fatti e nei metodi della sua attività, deve saper imprimere alle diverse articolazioni dello Stato quell’evoluzione che le riforme hanno indicato, deve esprimere indirizzi ed obiettivi chiari, deve esercitare controlli sull’operato pubblico, deve dimostrare competenza ed autorevolezza , anche attraverso una produzione normativa di qualità, nel rispetto del ruolo del Consiglio Grande Generale.
Rilevanza fondamentale hanno, in questo contesto, le delibere del Congresso di Stato e gli atti amministrativi in genere, che devono attenersi, con oggettività ed imparzialità, all'osservanza degli obiettivi politici prefissati, a criteri di sana amministrazione ed organizzazione, alla massima razionalizzazione delle risorse pubbliche, con particolare attenzione al contenimento della spesa, per giungere, già nel corrente esercizio finanziario, al pareggio di bilancio. Onde caratterizzare con oggettività ed imparzialità le proprie delibere, il C ongresso di Stato deve definire in via preventiva i criteri, i parametri ed i modelli cui attenersi nei vari ambiti; ogni atto amministrativo del Congresso deve essere, nel contenuto e nella forma, chiaro ecompleto, ed adottato con tempistiche sufficienti ad una adeguata valutazione in relazione alla materia trattata ed alla sua importanza. Ciò vale soprattutto per i Decreti, il cui uso intensivo deve cessare, per i progetti di Legge, per le nomine e gli incarichi di qualunque sorta, ambito - quest’ultimo - che costituisce un particolare banco di prova della volontà e della capacità di riconoscere meriti e qualità e di evitare logiche personalistiche e di appartenenza politica. L’Esecutivo e la Maggioranza devono adottare insieme misure che favoriscano una maggior interazione, nel riconoscimento delle rispettive prerogative istituzionali e politiche, al fine di consentire maggiore incisività, efficienza, coerenza e condivisione nell’azione di comune impegno per il governo del Paese. Nello stesso tempo devono garantire una comunicazione ed un rapporto più efficace con la popolazione, che manifesta l’esigenza di un maggior coinvolgimento. In quest'ottica, per supportare il rilancio dell’azione di Governo e contribuire ad una svolta ulteriore nel conseguimento dei risultati, San Marino Bene Comune ha deciso di rafforzare il coordinamento politico della Coalizione. Tale Coordinamento avrà principalmente il compito di favorire, attraverso collegialità e condivisione delle decisioni, la realizzazione degli indirizzi e degli obiettivi secondo il metodo concordato. Dovrà contribuire a quel lavoro di squadra che l’Esecutivo deve porre in esserenella sua quotidiana attività, anche verificando la coerenza dei provvedimenti adottati con gli indirizzi dati, specialmente nell’affrontare le priorità in ambito economico, finanziario, occupazionale ed istituzionale. Il Coordinamento si articolerà ordinariamente in incontri fra i Segretari politici e i Coordinatori delle forze che compongono la Coalizione e talvolta congiuntamente ai membri del Congresso di Stato, per condividere e supportare le questioni di più urgente rilevanza, in particolarequelle riguardanti lo sviluppo e le criticità sistemiche che dovessero sorgere.
Un ruolo fondamentale nel coordinamento lo rivestiranno gli incontri plenari di tutti i Consiglieri della Maggioranza, con cadenza almeno trimestrale, per valorizzare il lavoro consiliare, l'apporto che ciascun rappresentante può fornire alla determinazione ed al raggiungimento degli obiettivi. Massima attenzione sarà posta infine agli obiettivi derivanti dalle priorità che sono state individuate ed enucleate nella successiva parte del presente documento.
3.Le priorità Gli obiettivi dell’azione politica della coalizione San Marino Bene Comune sono individuati puntualmente nel Programma di Governo presentato agli elettori, rispetto al quale, Maggioranza e Governo improntano il proprio operato. A circa metà del percorso di legislatura, anche in considerazione dei risultati ottenuti con l’uscita dalla black list italiana, di un riconquistato rapporto di reciproca fiducia, della normalizzazione delle relazioni con la vicina Italia, dell’ingresso nella white list, e dell’apertura del negoziato per gli accordi con l’Unione Europea il 18 marzo scorso, in conclusione della verifica, la Coalizione ha maturato l’esigenza di individuare -e in alcuni casi riaggiornare,rispetto al Programma stesso-, gli obiettivi che rivestono carattere prioritario, al fine di superare le principali sfide lungo il percorso di riequilibrio del sistema economico, e, più in generale, di ripresa del Paese. Le priorità di seguito descritte determinano punti nodali, sui quali l’efficacia dell’Esecutivo e della Maggioranza saranno valutati in tempi brevi ed in maniera chiara già nei prossimi mesi, essendo priorità riconosciute da tutto il Paese.
- Il rapporto con L’Unione Europea Il negoziato con la UE ha un ruolo strategico fondamentale per lo sviluppo del Paese: investe tutti i settori principali dell’economia e richiede un’azione corale del Governo in tutte le sue articolazioni. Al fine di affrontare efficacemente il negoziato hanno carattere prior itario da un lato l’organizzazione, dall’altro l’individuazione delle professionalità che, a vario titolo ed a vario livello, saranno impegnate nella complessa opera di predisposizione e di esame delle proposte negoziali. A tale proposito occorrerà agire celermente nella emissione di bandi di reclutamento delle risorse necessarie al rafforzamento degli uffici e servizi della PA coinvolti nel negoziato, nell’avvio di un Centro Studi Permanente in seno all’Università degli Studi a supporto dell’attività negoziale e al completamento della Riforma della Legge sulla Carriera Diplomatica.
- Sviluppo e occupazione Principale motore per lo sviluppo del Paese è rappresentato dalla creazione di nuove opportunità di lavoro, dipendente e indipendente, dopo anni di contrazione dell’occupazione e del numero di imprese operanti in territorio. A tale proposito riveste carattere prioritario la capacità di attrazione di nuovi investimenti ed il consolidamento di quelli esistenti nei settori tradizionali dell’economia. Nuove iniziative imprenditoriali, portatrici di nuova occupazione e di una economia di indotto, richiedono interventi di carattere straordinario, ai quali non possiamo sottrarci, abbracciando logiche protezionistiche non più tollerabili e di freno allo sviluppo e ad una sana economia di mercato. Prestando massima attenzione alla tutela dell’interesse pubblico iniziative portatrici di benefici generali per la collettività dovranno essere esaminate con celerità individuando quelle soluzioni normative necessarie al loro insediamento in territorio, anche con riferimento, laddove indispensabile, alle opportunità di riconversione di determinate aree del territorio. Le risorse finanziarie già destinate alle opere infrastrutturali dovranno essere celermente impegnate nella realizzazione di quelle opere (tra quelle individuate con l’Ordine del Giorno del 22 dicembre 2014) strategiche e funzionali ai servizi dello Stato, al sostegno ed allo sviluppo dell’imprenditoria dei settori del commercio e del turismo, con particolare riferimento ai Centri Storici. Parimenti anche attraverso la sinergia finanziaria di mezzi pubblici e privati dovranno essere portati a termine quei progetti infrastrutturali strategici per lo sviluppo generale del Paese, con particolare riferimento al progetto TLC e fibra ottica e al parco scientifico e tecnologico. Accanto ai settori tradizionali, dovrà trovare spazio non secondario lo sviluppo di nuove forme d’imprenditoria, le quali potranno fungere da ulteriore stimolo ad uno sviluppo diversificato dell’economia del Paese. Le criticità legate al fenomeno della disoccupazione dipendono, tra le altre cose, dall’esigenza dell’individuazione di più efficaci e moderne modalità, anche normative, e di un più agile e duttile sistema complessivo degli ammortizzatori sociali, improntato all’eliminazione di: distorsioni, abusi, inefficacia e, più in generale, rallentamenti nelle dinamiche occupazionali. Per queste ragioni Maggioranza e Governo sono impegnati a completare i necessari interventi normativi di riforma del mercato del lavoro e del sistema degli ammortizzatori sociali legati all’occupazione. Lo sviluppo economico, inoltre, non può prescindere dal rafforzamento di un sistema finanziario in grado di supportare le imprese e le famiglie. A tale proposito investe carattere di urgenza l’adozione, anche nell’ambito degli accordi internazionali, di soluzioni atte ad allargare il mercato di riferimento delle nostre banche, alla creazione delle condizioni per l’attrazione di nuove imprese operanti nel settore portatrici di Know-how e di stimolo allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, come ad esempio quelli relativi al comparto riassicurativo. Saranno, infine, attuate tutte le più opportune forme di promozione del sistema Paese.
3Politiche di bilancio e di riorganizzazione della P.A. In coerenza con il percorso finora intrapreso e con le scelte strutturali già effettuate, Governo e Maggioranza sono impegnati ad adottare, per quanto di competenza, i provvedimenti necessari a garantire, a partire dall’esercizio 2015, il pareggio di bilancio ed un sostanziale riequilibrio della finanza pubblica. Sul fronte della riduzione della spesa nel corso del 2015 dovranno essere completati gli interventi adottati con OdG del Consiglio Grande e Generale nella seduta del 26 luglio 2013 e strutturati nuovi sistemi di gestione e controllo della spesa coerenti con gli obiettivi di razionalizzazione della stessa. Con riferimento a quest’ultimo aspetto riveste particolare importanza la riforma dell’ordinamento contabile anche relativamente alle procedure di controllo. Entro il 2015 dovranno essere completati i passaggi essenziali della riforma della PA e del settore pubblico allargato, come il fabbisogno ed i nuovi profili retributivi e dovranno essere completati i progetti di riorganizzazione degli uffici e dei servizi. Sotto il profilo delle entrate particolare attenzione dovrà essere posta alle politiche di incentivazioni dei consumi attraverso lo strumento della SMAC Card. Dovranno pertanto essere risolte tutte le criticità rispetto allo strumento della certificazione dei ricavi ed alla fruizione delle deduzioni, evitando costi ed aggravi in capo ai contribuenti. In coerenza con le scelte già assunte, in tempi celeri, dovranno essere adottate le migliori soluzioni per l’allineamento del sistema delle imposte indirette ai principi comunitari, tutelando la competitività del sistema, ed in materia di gestione autonoma delle Dogane. Tali soluzioni, dovranno essere conformate agli sviluppi del negoziato di Accordo di Associazione con l’Unione Europea