San Marino: l'Europa entra in aula e si definiscono le strategie
condizioni nel contesto dell'Unione europea senza precedenti".Tra le ipotesi, un accordo quadro che coinvolga San Marino, Andorra e Monaco, lasciando a protocolli aggiuntivi materie e settori di competenza di ciascun piccolo stato. Oppure un accordo specifico per il Titano. “apertura e protezione” gli elementi che il consigliere Psd Giovagnoli, nel primo dei 41 interventi, chiede di tenere in considerazione, cioè guardare all'Europa non dimenticando la sovranità, come d'altronde ribadito dal paese nel referendum di ottobre. Comunque dall'aula deve uscire una posizione comune, un appello ripreso da più parti. Il socialista Celli vede un percorso che deve coinvolgere parti economiche e sociali, criticando la mancanza di linea di indirizzo nella relazione di Valentini. Carenze messe in luce anche da altri membri dell'opposizione come Zafferani. L'Upr con Lonfernini chiede lo status di paese equivalente. Per Foschidi Sinistra Unita, San Marino non deve accordarsi ad altri piccoli stati a sovranità limitata. Un percorso che se da una parte, sottolinea il democristiano Cardelli, aprirà numerose possibilità per il nostro paese, dall'altra comporterà il recepimento dell'acquis comunitario, Significa, spiega il consigliere di Ap, Mularoni, reperire professionalità e imporre un salto di qualità alla pubblica amministrazione. In molti interventi la lista della spesa, cioè cosa chiedere all'Unione, dall'accesso al mercato unico per le imprese targate Rsm, alla possibilità formative che la comunità offre.
Paride Andreoli, a nome di Intesa per il Paeseha letto un Ordine del Giorno che chiede di avviare un negoziato autonomo con l'Europa, mantenendo un coordinamento politico e tecnico con Monaco e Andorra. Gli interventi della mattina sono stati conclusi dal segretario Feliciche ha chiesto di mettere da parte le posizioni personali sulla maggiore integrazione per giungere ad un paese che si riconosce nelle proprie priorità. Seguito da Michelottidi Sinistra unita che è tornato a ribadire come l'informazione sia l'unico vero canale di integrazione in Europa.
Giovanna Bartolucci