Per San Marino: gli impegni disattesi
sottoscrizione di accordi con autorità di vigilanza estere;
promozione presso gli organismi europei ed internazionali del progetto di riposizionamento del sistema finanziario;
cartolarizzazione dei crediti verso la clientela;
acquisizione di licenze autonome per l’emissione di carte di pagamento;
rinegoziazione della convenzione monetaria;
concentrazione interna al sistema;
centro di eccellenza per investitori istituzionali;
piano di azione per il mercato finanziario;
centrale rischi.
RISULTATI: ZERO. Una presa in giro per il Paese.
Inoltre:
non ha fatto chiarezza sulla ingiustificata consulenza SOPAF di 15 milioni;
non ha firmato il protocollo con Banca d’Italia;
non svolge la funzione di prestatore di ultima istanza;
non è entrata nel sistema dei pagamenti europeo;
non è entrata nel gruppo europeo delle Banche Centrali;
non ha svolto il ruolo di guida e di sviluppo del sistema definito per legge;
non ha voluto assicurare che tutte le banche hanno il patrimonio di vigilanza sufficiente.
Infine, può pagare stipendi d’oro ai fenomeni italiani in quanto gode della detassazione totale, mentre ai cittadini e agli imprenditori viene data la stangata fiscale. Con il governo in sudditanza, la Banca Centrale fa lo sceriffo, ma non fa gli interessi del Paese.
Comunicato stampa