San Marino: Intesa per il Paese deposita 3 interpellanze

San Marino: Intesa per il Paese deposita 3 interpellanze.
Come già anticipato, in data 24 ottobre u.s., i nostri Gruppi Consigliari hanno dichiarato la propria insoddisfazione a seguito della risposta del Congresso di Stato in merito all’interpellanza, presentata dai Consiglieri William Giardi e Alessandro Mancini, sul bonifico – emesso in pieno regime di blocco del sistema dei pagamenti – da Banca Commerciale (BCS) in favore della società finanziaria infrastrutture. Le ragioni della nostra insoddisfazione nascono per diversi motivi che andiamo a esplicitare.

1) Le rogatorie provenienti da autorità giudiziarie straniere

Dalla risposta del Governo si deduce chiaramente come siano pervenute, da autorità giudiziarie straniere, rogatorie in merito a questa vicenda. Nel momento un cui il Governo sostiene, infatti, che i nostri quesiti implicano risposte che non possono essere divulgate in quanto i relativi contenuti sono coperti dal segreto d’ufficio, il sostenere questa tesi non può ritenersi un azzardo o una era speculazione politica. A carico di chi, ne prendiamo atto, non possiamo saperlo in ragione della normativa vigente. Non è nostro intendimento, né è nostro costume, ingerire sulla magistratura che, anzi, va lasciata lavorare serenamente e nell’autonomia che le compete.
 
Rimane, però, un dubbio: le possibili rogatorie riguardanno la politica? Segretari di Stato? Organismi istituzionali? Operatori economici?
 
2) Il ruolo dell’ex Console William Colombelli
 
Nel momento in cui è scoppiata la vicenda “Chalet”, in cui rientra anche la questione bonifico BCS, gli occhi mediatici e giudiziari italiani sono stati puntati sul Colombelli figura collegata con la Finanziaria Infrastrutture e con settori importanti della politica italiana, in particolar modo l’ex Presidente della Regione Veneto, che negli ultimi quattro anni hanno avuto rapporti istituzionali con il Governo uscente. Ricordiamo, a tal proposito, i vari accordi siglati tra San Marino e la Regione Veneto. Desta però attenzione la notizia, riportata da media italiani, circa le registrazioni telefoniche, consegnate dal Colombelli, alla Procura di Venezia.
 
Chissà se, in quelle registrazioni, ci sono particolari rilevanti in merito all’autorizzazione del bonifico?  Chissà se, dalle registrazioni, si capisse cosa è veramente successo nelle ore che hanno portato alla determinazione di un atto in aperta violazione di legge? Chissà se fosse richiamato qualche nome importante o qualche circostanza chiarificatrice?
 
3) La posizione delle istituzioni competenti
 
Durante un’audizione presso la Commissione Consigliare Permanente Finanze, i vertici di Banca Centrale sono stati interpellati su questo aspetto. Gli elementi emersi, in termini di rilevanza, sono:
 
A) L’invio, prima del blocco del sistema dei pagamenti in BCS, di una lettera – da parte dell’amministratore della società Finanziaria Infrastrutture – in cui si sollecitava la Vigilanza di BCSM a realizzare questa operazione;
 
B) L’invito, da parte della stessa Vigilanza di BCSM ai rappresentanti della finanziaria, a rivolgersi all’allora Commissario Straordinario di BCS Dottor Sergio Gemma che, vale la pena ricordarlo, si dimise dopo l’esplosione di questo episodio;
 
C) La notizia di un confronto di tipo legale, tra la Vigilanza di BCSM e Bankitalia, al fine di avere un supporto tecnico in merito allo sblocco del bonifico.
Il Governo ha, però, detto che – in base alla documentazione in proprio possesso – non ci sono tracce di contatti telefonici, personali ed epistolari tra i titolari del conto corrente e i membri del Comitato per il credito e le valute, il Coordinamento della Vigilanza, il comitato di Sorveglianza di BCS o il Dottor Sergio Gemma. Non solo. Il bonifico è stato poi emesso durante il regime di blocco del sistema dei pagamenti.

Di fronte a questo quadro, sempre più nebuloso, dobbiamo nuovamente interpellare il Governo per sapere:
 
1) Se l’autorizzazione del Bonifico, emesso da BCS, fu frutto di un’autonoma scelta della Vigilanza di BCSM o, invece su apposita determinazione dell’allora Segreteria di Stato competente;
 
2) Se esistono atti o elementi concreti, non di tipo verbale, relativi al conforto legale – forniti da Bankitalia, in merito all’autorizzazione dello sblocco del bonifico. In caso affermativo di allegarli alla risposta;
 
3) Se, nelle rogatorie inviate da autorità straniere, vi sono nomi di figure politicamente esposte coinvolte in questa vicenda.
 
Comunicato stampa Partito Socialista, Gruppo Consigliare Unione Per la Repubblica

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy