Andiamo al ballottaggio partendo dal 42% dei consensi. L'altra coalizione è arrivata al 30. Inizia da qui, San Marino prima di tutto, per anticipare una revisione della legge elettorale. Noi siamo vicini al 50%, dice Gerardo Giovagnoli. In caso contrario gli altri, dal 30 arriverebbero al 58%. Ma, puntualizza, non ci interessa la sconfitta altrui piuttosto le cose da fare. Di qui la scelta di rilanciare programma e tempistica perchè, aggiunge, non ci mettiamo delle maschere per conquistare l'elettorato. Giovagnoli ha da ridire anche sull'innovazione vantata dagli avversari. A parte Civico 10, precisa, Ap ha governato 10 anni di cui 8 con la Dc, l'Upr ha subito le trasformazioni politiche che ha subito e sappiamo da chi è composto Ssd: Morganti è ancora in Congresso di Stato, non si è dimesso perchè il pdcs è il mostro cattivo e Simone Celli voleva fare il governo con la Dc. Parliamo al Paese e non al Palazzo come fa Adesso.sm, afferma Marco Gatti. Se propone una squadra di 7 persone, rimarca, significa che non dispone di competenze sufficienti o che vuole lasciare la porta aperta per comprare qualcuno. San Marino prima di tutto anticipa 10 Segretario di Stato ma per i nomi, dice, dobbiamo per statuto consultare gli organismi interni ai partiti. Non abbiamo il padrino che decide chi mettere al governo. Non diamo per scontato il voto ricevuto, ripetono, per questo i prossimi 10 giorni non saranno persi in tatticismi ma ci confronteremo con il Paese, anche se ci devono ancora spiegare come sono stati finanziati i 3 sondaggi che ci davano fuori dal ballottaggio. La proposta politica non deve passare in secondo piano. Al primo posto sono sempre lavoro e sviluppo ma anche le telecomunicazioni. 4 anni con un Segretario di Stato di Ap, ironizza Alessandro Mancini, e ancora in questo Paese non si telefona. Anche l'obiettivo di mandare la dc all'opposizione, commenta Gatti, è copiato dalla coalizione avversaria fino all'altro giorno.
Sonia Tura
Sonia Tura
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