San Marino: pronto il report del Consiglio d'Europa
Pronto, anche se ancora non è stato pubblicato, il rapporto sulla visita a San Marino del Commissario dei Diritti Umani del Consiglio d'Europa. Sottolineati i passi in avanti ma anche le leggi da rivedere. Entro il 12 ottobre il governo potrà inoltre le eventuali osservazioni. La legge sull'editoria va cambiata. Il Commissario dei Diritti Umani del Consiglio d'Europa mette nero su bianco quello che già aveva anticipato ai nostri microfoni. Le intenzioni sono buone, è la sostanza, ma 5 persone nominate dalla politica nell'Autorità garante per l'informazione sono troppe, l'attuazione del futuro codice etico desta “serie preoccupazioni” e comporta “un rischio di indebite interferenze con il contenuto dei media”. Va cambiata anche la Commissione per le Pari Opportunità perchè non soddisfa i requisiti di indipendenza ed efficacia fondamentali per un organismo che si occupa di uguaglianza. Il Commissario plaude però ai progressi compiuti dalla Repubblica contro la violenza sulle donne e incoraggia a rivedere le disposizioni di diritto penale “estremamente rigorose in materia di aborto”. Dobbiamo fare di più anche per i diritti umani delle persone con disabilità. Ci sono stati progressi importanti, in particolare sul fronte dell'istruzione inclusiva ma servono, scrive, un piano d’azione chiaro e un bilancio adeguato. Il Commissario sollecita una revisione profonda della legge per abolire la completa inabilitazione e la tutela plenaria, compresa la relativa limitazione dei diritti politici. Servono, aggiunge, soluzioni abitative a struttura pienamente comunitaria, nonostante l’eccellente qualità dell’assistenza fornita in strutture residenziali e vanno adottare ulteriori misure contro la discriminazione dei disabili nel mercato del lavoro. Cospicua la parte riservata ai diritti delle persone LGBTI (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) . Il Commissario raccomanda l’introduzione di una tutela giuridica per le coppie dello stesso sesso, sotto forma di unione civile o relazione registrata, e, nel frattempo, l’estensione della protezione di cui godono attualmente le coppie che convivono more uxorio alle coppie dello stesso sesso, anche ai fini del permesso di soggiorno. Alle Autorità l'appello perchè portino avanti attività di sensibilizzazione per la promozione del rispetto e dell’uguaglianza delle persone Lgbti.
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