San Marino tra i primi 10 firmatari della Convenzione del Consiglio d'Europa sull'Intelligenza Artificiale
La firma da parte del Segretario alla Giustizia, Stefano Canti, a Vilnius, durante il vertice dei Ministri della Giustizia del Consiglio d'Europa. Sottoscrivono il testo anche USA, Israele e l'UE
Ci sono circa 50 Stati alla Conferenza informale dei Ministri della Giustizia dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, che apre con la firma della Convenzione Quadro del COE in materia di Intelligenza Artificiale, Diritti Umani, Democrazia e Stato di Diritto. L'adesione di San Marino, rappresentata dal Segretario alla Giustizia, Stefano Canti, pone così il Titano tra i primi 10 firmatari del testo. Ci sono Andorra, Georgia, Islanda, Moldova, Norvegia, Regno Unito, anche Israele e Stati Uniti e c'è la stessa Unione Europea – presente è Vera Jourova, vicepresidente della Commissione, responsabile delle politiche sui valori e la trasparenza.
Nel suo intervento, Canti ha ribadito l'impegno della Repubblica a sostegno dei principi fondanti del Consiglio d'Europa, definendo la Convenzione “cruciale nel garantire che questi valori siano preservati di fronte al rapido progresso tecnologico che coinvolge ogni ambito della società”.
Accompagnato dal Rappresentante Permanente Aggiunto presso il Consiglio d'Europa, Elisabetta Bucci e dal Segretario Particolare, Valentina Gatti, l'impegno di Canti nelle sessioni, il confronto con i Ministri e alti rappresentanti, in particolare, il colloquio con il vice ministro della Giustizia italiano Francesco Paolo Sisto su temi di comune interesse, ricordando i numerosi passi avanti effettuati nella scorsa legislatura tra i Ministeri con delega alla giustizia e ribadendo la volontà di continuare sul percorso avviato.
Breve saluto privato anche con il Segretario Generale del COE Marija Pejčinović Burić, che ha espresso stima per la collaborazione costruita negli anni con la Repubblica. Insieme, si sono soffermati sui temi della democrazia e sul conflitto russo-ucraino. Ambito di lavoro primario del vertice di Vilnius è proprio quello del riconoscimento delle responsabilità per i reati internazionali commessi in Ucraina.
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