San Marino verso l'istituzione del suo primo Corpo Civile di Pace
Il progetto di Legge di iniziativa popolare è stato approvato all'unanimità dalla Commissione Esteri. I diversi emendamenti modificativi non ne stravolgono l'essenza. Da tempo si parla dell'istituzione di un Corpo Civile di Pace: il Pdl è stato depositato a novembre del 2017 ed esaminato in prima lettura in Consiglio a marzo dell'anno successivo. La volontà dei promotori - ha spiegato il rappresentante del Comitato Guido Rossi - era di ottenere il più ampio consenso, ed ora ritengono che i tempi siano maturi per una risposta positiva e concordata. Il plauso della commissione conferma la bontà del progetto, più orientato, rispetto alla sua prima versione, verso la cooperazione internazionale. San Marino è terra di libertà e paese neutrale, con una gloriosa storia di accoglienza ed esperienze consolidate in ambito di volontariato in tema di risoluzione di conflitti.
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La creazione del Corpo Civile di Pace a San Marino – rimarcano i promotori - avrebbe grande valore simbolico e rappresenterebbe un esempio virtuoso, capace di valorizzare l'impegno e la solidarietà dei cittadini sammarinesi, ma anche il prestigio e la responsabilità internazionale del nostro Paese. La soddisfazione è bipartisan. Tutta la commissione riconosce l'alto valore del progetto, anche se c'è chi si rammarica del tempo perduto in confronti durati anni. C'è chi si augura che vada il prima possibile in seconda lettura e che la collaborazione tra Stato e associazioni sia reale, non un mero riconoscimento da parte delle istituzioni. Tira le fila il Segretario agli Esteri Luca Beccari: “Questo strumento – dice - potrà promuovere un maggior impegno da parte dei volontari sammarinesi, tenuto conto dei principi di neutralità e che non ci sono risorse militari da mettere in campo. Sicuramente – conclude - questo tipo di attività, anche in collaborazione con organizzazioni estere, può offrire l'opportunità di dare un contributo attivo”.
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