San Marino: visita Napolitano, i discorsi

San Marino: visita Napolitano, i discorsi.
40 minuti di colloqui privati hanno preceduto il discorso del presidente Napolitano e della Reggenza nella sala del Consiglio Grande e Generale. Un evento storico per Valeria Ciavatta e Luca Beccari che hanno fatto riferimento al percorso del Titano pur in una congiuntura economica sfavorevole. Il Presidente Napolitano ha rilanciato gli asset strategici: dall'Aeroporto, al Parco scientifico e Tecnologico fino alla Radiotelevisione














Con sentimenti di sincera gratitudine e con vivo compiacimento,
la Reggenza è altamente onorata di accogliere a San Marino il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nell’odierna visita di Stato.
Rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, alla Sua gentile consorte e a
tutti i membri della Delegazione che L’accompagna, il nostro più cordiale benvenuto nell’antica Terra della Libertà.
La ringraziamo, Signor Presidente, per il Suo omaggio alle più alte
Istituzioni e ai cittadini sammarinesi, per aver prestato sincera attenzione e rispetto istituzionale verso il nostro Paese, per essere stato attivo e convinto sostenitore del rilancio delle relazioni italo sammarinesi.
La sua considerazione è stata particolarmente preziosa per noi,
avendo contribuito a far prevalere sentimenti di fiducia e di lealtà reciproci con l’autorevolezza ed il singolare prestigio di chi, oltre a rappresentare una grande nazione, ha dedicato la sua vita ed il suo alto servizio all’Italia, alla democrazia, alla condivisione e all’avvenire comune degli abitanti della regione Europea.
Pur nella solennità e straordinarietà di questo evento, non
vogliamo essere retorici nel dire che siamo certi che l’autorità istituzionale e morale da Lei esercitata anche in quello che Lei stessa ha recentemente definito “temporaneo prolungamento del suo mandato”, accettato “fermamente e rigorosamente nell’interesse del Paese”, sarà ancora fonte di ispirazione per
“visioni più aperte… energie innovative e qualità di crescita”.
Con questa visita di Stato, vediamo fortemente rinnovarsi lo
spirito di amicizia e fratellanza che sta alla base della Convenzione di Amicizia e di buon vicinato fra i nostri due Paesi e di cui quest’anno celebriamo il 75^ anniversario.
L’amicizia e la fratellanza che legano i nostri popoli hanno origini
antiche, sono fondate su forti identità culturali e comuni radici giuridiche e si sono preservate nel tempo nonostante i grandi eventi della storia. Nei momenti più incerti e difficoltosi conseguenti ai mutamenti degli assetti socio-politici in Europa
e nella penisola italiana, i nostri popoli hanno dimostrato il senso della più leale fratellanza fornendosi reciproco sostegno e respingendo con forza ogni genere di conflitto.
Ancora oggi, lontani da eventi drammatici e dalle difficoltà del
dopoguerra, la nostra amicizia trova un costante rinnovamento nelle numerose collaborazioni sul piano sia bilaterale che multilaterale. A livello locale, dove i fattori di identità culturale sono ancora più marcati e si accompagnano alla concreta condivisione di esperienze, l’amicizia e la fratellanza sono testimoniate dalle numerose cooperazioni e collaborazioni, a livello politico e nei più svariati settori, con realtà pubbliche e private delle Regioni Emilia Romagna e Marche.
Quello di oggi è senza dubbio un evento storico.
Sono trascorsi ventiquattro anni dall’ultima visita di Stato a San
Marino di un Presidente della Repubblica Italiana. Era l’11 giugno 1990 quando Francesco Cossiga tracciò, in questa stessa Sala – cuore delle istituzioni e della partecipazione dei cittadini alle scelte politiche - la sintesi di una collaborazione particolarmente fervida nelle relazioni bilaterali in una fase storica decisamente differente da quella attuale.
In un quadro globale completamente mutato, entrambi i nostri
Paesi stanno vivendo un difficile periodo recessivo che colpisce pesantemente le famiglie, i lavoratori, le imprese.
La Repubblica di San Marino non è immune dalle dinamiche che
impongono a tutti gli Stati il superamento di criticità nazionali compatibilmente ad un quadro di regole definite a livello sovranazionale. Il nostro Paese, seppure può ancora vantare indicatori che rivelano uno stato di salute generale dell’economia nella media europea, sta attraversando una fase di contrazione nelle dinamiche di sviluppo e nelle prospettive di competitività. Tale congiuntura deriva anche da una profonda riconversione della nostra economia attuata attraverso l’implementazione degli standards internazionali di cooperazione economica in materia fiscale e finanziaria. Questo periodo di profondo cambiamento,
unitamente agli effetti della crisi economica globale, ha generato una comprensibile perdita di performance del nostro sistema e ha aperto una generale sfida di riposizionamento sulla quale il Paese si sta misurando.
Il riconoscimento ricevuto dai più importanti organismi sovranazionali sulla conformità ai citati standards, ci permette oggi di presentarci alla comunità internazionale come un Paese in grado di offrire le adeguate garanzie di cooperazione alla base della costruzione di rapporti economici che favoriscano uno sviluppo attraverso l’allargamento dei nostri mercati di riferimento, e più in generale, una maggiore internazionalizzazione della nostra economia.
Non da ultimo e non meno importante, il riconoscimento italiano
di tali adeguamenti rappresenta per noi il traguardo più importante che ci permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo nella consapevolezza chele relazioni economiche con il nostro maggiore partner potranno rafforzarsi con mutui benefici per le economie di entrambi i Paesi.
Il delicato ed impegnativo percorso compiuto dal nostro Paese, ha
richiesto l’apporto ed il sostegno convinto e corale di tutta la società sammarinese, vincendo resistenze e paure che sono state in qualche modo alimentate anche da una fase di difficoltà, che ormai possiamo registrare come definitivamente superata; difficoltà senz’altro conseguenza di un globale ridisegno delle linee guida internazionali sui temi della fiscalità, e più in generale, degli investimenti transfrontalieri, le quali hanno inevitabilmente condizionato il rapporto bilaterale fra i nostri Stati.
Va però rimarcato che le autorità italosammarinesi, hanno continuato nel frattempo, un fecondo confronto che ha consentito di conoscere reciprocamente e di affrontare le esigenze e le problematiche considerate prioritarie, con la firma di intese importanti e utili. Ciò è dovuto ad una amicizia profondamente radicata che porta ad un dialogo “naturale” fra i nostri Paesi, ma è dovuto anche all’universale riconoscimento che la sovranità della Repubblica di San Marino, gelosamente custodita nei secoli e di cui siamo fieri rappresentanti, è un unicum prezioso nella storia e nell’attualità del continente europeo. Le stesse relazioni con l’Italia hanno contribuito alla permanenza di quella che l’UNESCO ha dichiarato “l’unica città-stato”, “testimonianza eccezionale dell’istituzione di una democrazia” e di “una tradizione culturale vivente che perdura da millesettecento anni”.
La storia delle relazioni Italia San Marino è costellata di accordi.
Soprattutto le nuove recenti intese hanno arricchito il quadro delineato dalla Convenzione del 1939, e ristrutturato il sistema normativo comune con reciproci riconoscimenti ed impegni.
I sentimenti di fiducia nelle prospettive di rilancio dei rapporti
economici fra i nostri Stati, cui ci siamo pocanzi riferiti, sono stati ulteriormente rafforzati grazie alla firma che Ella ha apposto, solo qualche giorno fa, all’atto di ratifica dell’Accordo di Cooperazione Economica, e dalla attenzione che il Parlamento italiano ha recentemente riservato e sta riservando agli Accordi in materia di collaborazione finanziaria e di cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità.
Attendiamo ora con altrettanta fiducia l’imminente completamento dell’iter di ratifica, già nelle sue fasi finali, di queste due intese
strategiche per la realizzazione del nuovo modello di rapporti e impegni comuni che insieme abbiamo costruito e che Lei stessa, Signor Presidente, ha favorito.
Le profonde modifiche intervenute hanno consentito di trasferire
dal piano dei rapporti personali quel dialogo costante, che ha sempre dato esiti positivi, al più stabile piano del rapporto istituzionale. Riteniamo infatti che la natura fortemente istituzionale di un dialogo permanente, debba essere privilegiata quale presupposto del rapporto dialettico fra Stati sovrani, quale garanzia di certezza e continuità, quale cornice di riferimento e di impulso alla cooperazione fra le rispettive amministrazioni e alla realizzazione di comuni progetti a tutti i livelli.
La nostra economia ha sempre generato ricadute positive anche a
favore dei territori limitrofi. Ne sono esempio l’elevato numero di lavoratori frontalieri occupati in territorio e le numerose opportunità di lavoro offerte alle imprese del circondario. Inoltre la Repubblica di San Marino è impegnata nello sviluppo di progetti e di iniziative con le realtà confinanti, quale vero e proprio fattore dinamico anche per le loro economie.
Citiamo, ad esempio, la collaborazione in campo aeroportuale, la
realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico San Marino Italia e le numerose collaborazioni in campo sanitario, culturale, turistico e sportivo.
Entrambi i nostri Paesi sono impegnati nella ricerca di soluzioni
atte a creare nuove prospettive alle aspirazioni delle giovani generazioni, troppo spesso schiacciate nelle dinamiche socioeconomiche.
A tal riguardo, molto può e deve essere fatto utilizzando le
potenzialità dell’Europa unita su cui devono poter contare “le nostre generazioni più giovani”… “per formarsi moralmente e per operare guardando al futuro” (come nella Sua citazione di Altiero Spinelli).
Cogliamo l’occasione, signor Presidente, per formulare, Suo tramite, i migliori auspici al Governo Italiano per l’imminente assunzione della Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
Siamo certi che l’Italia, dopo aver partecipato alla fondazione
dell’Unione Europea, saprà infondere nuovo vigore a quei principi di comune cultura e civiltà che costituiscono le basi dell’Unione stessa, e saprà offrire un contributo fondamentale al preminente ruolo del nostro Continente nello scenario mondiale.
Il nostro Paese, situato nel cuore dell’Europa, sta compiendo un
percorso di integrazione nell’Unione con la volontà di condividere esperienze e di misurarsi portando un punto di vista originale, con la modestia che uno Stato di ridotte dimensioni deve sempre tenere presente ma anche con la fierezza di rappresentare un patrimonio identitario dai caratteri distintivi e i valori di una
democrazia partecipata e vissuta direttamente dai cittadini.
Nell’articolato confronto con le Istituzioni comunitarie, siamo certi che l’Italia sarà al nostro fianco e darà il suo sostegno al conseguimento delle forme e condizioni di integrazioni più favorevoli per la nostra cittadinanza.
La nostra presenza nel Consiglio d’Europa, nelle Nazioni Unite e
negli altri organismi sovranazionali ci ha visto impegnati nel promuovere la pace ed il dialogo interculturale, nel difendere i diritti umani, nel favorire la difesa dell’ambiente e nel sostenere il diritto internazionale, come riconosciuto, in questa stessa sala poco più di un anno fa, dal Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Il comprensibile orgoglio di appartenere ad una comunità da
sempre indipendente dalle grandi potenze della storia e fondata sulla libertà e partecipazione dei suoi cittadini, ci rende desiderosi di contribuire all’affermazione di questi stessi valori non solo per noi stessi ma anche a favore di altri popoli.
Lo stesso orgoglio, Signor Presidente, ci fa amare l’Italia dei cui
destini siamo fortemente partecipi.
Il nostro saluto alla più alta carica istituzionale della Repubblica
Italiana rappresenta anche un simbolico caloroso abbraccio all’intero Popolo Italiano.
Nuovamente formuliamo l’augurio più affettuoso e sincero, Signor
Presidente, per un’altrettanto attiva prosecuzione del Suo alto mandato, unitamente a voti di pace, prosperità e benessere per Lei e per tutti i cittadini italiani.



Intervento del Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
in occasione della visita di Stato nella
Repubblica di San Marino


Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Signori Segretari di Stato,
Signore e Signori,

accolgo con animo grato le calorose espressioni di benvenuto ed i voti augurali che avete voluto rivolgermi, ed esprimo la mia più viva soddisfazione nel compiere questa visita di Stato a 24 anni da quella del mio predecessore Francesco Cossiga ; una visita che intende riaffermare, in un clima di rinnovata e reciproca fiducia, i sentimenti di antica e sincera amicizia, e di profondo rispetto, che animano i rapporti tra i nostri popoli e i nostri Paesi.

Sono particolarmente onorato per l'alto riconoscimento oggi tributato all'Italia, attraverso il conferimento alla mia persona del Gran Collare dell’Ordine Equestre di San Marino, significativa testimonianza della condivisione di ideali su cui poggiano le nostre relazioni. L’Italia nutre per l’esemplare, nobile storia della Repubblica più antica del mondo, per il suo attaccamento a valori di democrazia e libertà, un’ammirazione sincera.

La stessa ammirazione che, due secoli or sono, aveva indotto Napoleone e poi le stesse potenze restauratrici a non ledere la secolare tradizione di libertà ed indipendenza custodita dai cittadini del Titano. Una tradizione che avrebbe indotto il Presidente Lincoln a ricordare come San Marino, “uno dei più onorati Stati del Mondo”, avesse “dimostrato che un Governo fondato sui principi repubblicani può venire amministrato in modo da essere sicuro e durevole”.

In momenti cruciali della nostra storia comune, San Marino e i suoi cittadini – affrontando i gravissimi rischi derivanti dal pericolo dell’invasione straniera – offrirono prezioso rifugio a Giuseppe Garibaldi, Francesco Nullo, Ugo Bassi e alle provate truppe garibaldine, contribuendo così alla causa del nostro Risorgimento. Garibaldi avrebbe qualche anno più tardi ricordato con commozione “l'ospitalità generosa di San Marino in un'ora di suprema sciagura per me e per l'Italia”. Quasi cento anni più tardi, le porte del Titano e le case dei cittadini sammarinesi sarebbero state nuovamente e generosamente dischiuse ai cittadini italiani che qui giunsero, in fuga dagli orrori e dalla barbarie del secondo conflitto mondiale e della persecuzione razziale e trovarono, numerosissimi, in questa terra, rifugio, sicurezza e fraterna solidarietà.

Queste radici, profonde e vitali, continuano oggi ad alimentare le relazioni tra Italia e San Marino.
A settantacinque anni dalla firma della Convenzione bilaterale di Amicizia e Buon Vicinato, che costituisce il fondamento istituzionale dei nostri rapporti, le relazioni italo-sammarinesi sono avviate ad assumere un’intensità e uno spessore senza precedenti, anche grazie alle recenti scelte, non sempre agevoli, ma certamente lungimiranti e coraggiose, compiute dal Vostro Paese in ambito economico-finanziario, sia sul versante bilaterale che europeo.

L’entrata in vigore della Convenzione per evitare le doppie imposizioni, e la rimozione di San Marino dall’elenco dei Paesi a fiscalità privilegiata sono solo le più vicine e concrete manifestazioni della validità e vitalità del percorso intrapreso dalla Serenissima Repubblica per dissipare ogni dubbio sulla determinazione con la quale qui ci si adopera per la completa eliminazione di fenomeni distorsivi e di ostacoli a uno sviluppo economico virtuoso.

A queste scelte si è efficacemente accompagnata la ripresa, da parte italiana, dell’iter di ratifica degli Accordi bilaterali di collaborazione finanziaria, economica e per la prevenzione e repressione della criminalità. Una volta in vigore, tali strumenti contribuiranno al più ampio dispiegarsi di nuove opportunità di crescita, basate su valori pienamente coincidenti.

E’ mio vivo auspicio che San Marino e Roma proseguano con rinnovato slancio e vigore questo percorso condiviso e limpido, in ossequio alle giuste aspirazioni dei cittadini, e tra loro soprattutto dei giovani, dei nostri Paesi.

Numerosi e qualificanti sono gli ulteriori ambiti e i progetti concreti nei quali vi sono oggi i più ampi spazi di collaborazione : dalla realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico all’ulteriore valorizzazione dell’Aero-porto “Federico Fellini” di Rimini, dalle sinergie nel settore turistico, commerciale e radiotelevisivo alla cura dei rispettivi patrimoni culturali. Si tratta di autentici asset strategici nel panorama di un’economia mondiale sempre più competitiva.

Ed è proprio in questo contesto che desidero qui evocare l’importanza del comune capitale umano costituito dal lavoro italiano nella Repubblica di San Marino. I nostri lavoratori frontalieri costituiscono infatti una risorsa preziosa, che contribuisce a rendere ancor più dinamico, sinergico e prospero il rapporto tra i nostri Paesi.

Sono convinto che proprio questo legame, fondato sulla collaborazione e sul comune impegno in tutti gli ambiti delle relazioni bilaterali, troverà un’ulteriore occasione di rafforzamento nell’Esposizione Universale di Milano. A quest’ultima la Repubblica di San Marino potrà dare un contributo, in virtù della sua costante attenzione nei confronti della conservazione dell’ambiente e dell’individuazione di modelli di crescita economica e sociale conformi ai bisogni della popolazione del pianeta.

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
la vitalità dei nostri rapporti bilaterali è oggi alimentata da una piena consonanza di vedute, saldamente ancorata nei valori di libertà, democrazia e tutela della dignità umana, come dimostra l’azione comune svolta nei fora internazionali di cui siamo parte. Il sostegno manifestato da parte sammarinese alla candidatura dell’Italia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017-18, per il quale vi siamo molto grati, è la conferma della comunanza di valori e della solidarietà che ci uniscono.

L’evoluzione delle nostre relazioni sarà, nel prossimo futuro, sempre più strettamente connessa all’avanza-mento del dialogo tra le vostre Istituzioni e l’Unione Europea ; un dialogo che, tenendo in debita considerazione le specificità del Titano, possa garantire mutui benefici in termini di prospettive di crescita, di sviluppo degli investimenti, di innovazione e di occupazione.

Sono dunque lieto che la Repubblica di San Marino, già legata all’Unione Europea da un cospicuo numero di significativi accordi strategici, abbia accolto con favore le conclusioni del Consiglio Europeo di dicembre e, consapevole delle opportunità che derivano da più profondi e strutturati legami con Bruxelles, si stia predisponendo all’adozione di tutte le misure necessarie ad assicurare la convergenza della legislazione interna con l’acquis comunitario. Si tratta di un percorso non breve né esente da difficoltà, ma di certo utile e fecondo, lungo il quale la Repubblica di San Marino sa di poter contare sul pieno e attivo sostegno dell’Italia, che si appresta a esercitare la Presidenza di turno dell’Unione Europea.

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
le nostre comunità, nel più rigoroso rispetto delle rispettive diversità, hanno condiviso aspirazioni, interessi ed ideali. Questo comune sentire può essere oggi fonte d’ispirazione e punto di forza per individuare insieme le soluzioni più adeguate per far fronte alle sfide comuni del nostro tempo.
La difficile crisi economica che stiamo attraversando ha favorito una pericolosa frammentazione degli interessi ed il rafforzamento di sentimenti contrari allo spirito dell’integrazione europea, mettendo a dura prova la capacità delle Istituzioni nazionali ed europee di alimentare fiducia nel futuro e di opporre alla logica del declino quella del coraggio e dell’iniziativa.
Ancora una volta, può essere d’ispirazione e conforto l’ancor viva memoria storica dell’emigrazione sammarinese ed italiana. A quella determinazione, a quella visione di operosa speranza nel futuro è opportuno guardare oggi con rinnovata convinzione e fiducia.

Siamo fiduciosi che i passi compiuti insieme per l’affermazione di una più chiara e articolata cooperazione tra i nostri sistemi economici e produttivi possano condurci a sinergie ancora più profonde e creative, in ogni settore. Sono un’opportunità che possiamo e dobbiamo cogliere, attingendo alla varietà e alla ricchezza delle relazioni bilaterali, anche nella già richiamata prospettiva di una rinnovata configurazione dei legami di San Marino con l’Unione Europea.

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Signori Segretari di Stato,
Signore e Signori,
nel chiudere questo mio intervento desidero fare riferimento a un italiano illustre cui fu riservato l’onore di prendere la parola in questo luogo carico di storia e suggestione. Nel 1948, in occasione dell’insediamento dei Capitani Reggenti, Piero Calamandrei dedicava la sua allocuzione a “San Marino, esempio Europeo”, scorgendo nelle Istituzioni del Titano e nell’esperienza della vostra Repubblica un modello di democrazia e libertà, un esempio da seguire nel faticoso percorso di ricostruzione di un continente lacerato dalla guerra. E’ mio vivo auspicio che, come allora Calamandrei intuì, così oggi San Marino possa considerare un decisiva priorità il percorso di avvicinamento alla grande famiglia europea.
E in questo cammino, San Marino sa che potrà sempre contare sull’amicizia e sulla vicinanza del popolo italiano e delle sue Istituzioni.

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