Sanità a San Marino: dalla "Cot" all'infermiere di famiglia
Il Direttore del Dipartimento Socio Sanitario Iss Pierluigi Arcangeli ha delineato le nuove modalità di accesso ai Centri della Salute.
Ad illustrare in commissione il progetto per l'evoluzione della Centrale Operativa Territoriale il Direttore del Dipartimento Sociosanitario Pierluigi Arcangeli, introdotto dal Direttore Sanitario Sergio Rabini. Nata durante l'emergenza Covid, per gestire al meglio le richieste degli utenti della medicina di base, la Cot – ha ricordato Arcangeli – è riuscita ad alzare la percentuale di risposta alle chiamate portandola ad un 48%, a fronte di un 19% precedente.
Fin dall'inizio del suo mandato il Segretario di Stato alla Sanità Mariella Mularoni aveva tuttavia preannunciato una revisione nel sistema per ridurre i filtri tra utenti e medico di base. Il piano delineato dal dottor Arcangeli si articola in tre fasi e la prima è trasferire in ciascuno dei tre centri della salute, tre infermieri in forza attualmente alla Cot. Per prenotare una visita dal medico di base bisognerà dunque chiamare numeri specifici che verranno resi noti a breve. Risponderà una sorta di infermiere di famiglia, o di comunità, che effettuerà un “triage territoriale” e diventerà un riferimento preciso e accessibile per i pazienti.
Il dottor Arcangeli ha precisato che i dettagli per le nuove modalità di accesso ai centri della salute verranno resi noti in una conferenza stampa. In commissione, prevalentemente favorevoli i commenti dei commissari anche se Maria Luisa Berti, di Npr e Grazia Zafferani del Gruppo Misto, non hanno nascosto qualche perplessità, poiché la soluzione delineata mette l'infermiere e non il medico al centro del rapporto con i pazienti. Rispondendo a una raffica di quesiti delle opposizioni su questioni più generali il Segretario di Stato Mularoni ha fatto sapere che sono state 27 le partecipazioni al bando per la manifestazione di interesse per la progettazione del nuovo Ospedale.
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