Sanità, commissari di maggioranza: "Si sta ponendo rimedio a inadempienze passate". Libera: "Cittadini testimoni delle difficoltà"
Sempre in Commissione sanità il punto sull'Ivg, con dati aggiornati e procedure
Nuovi botta a risposta tra maggioranza e opposizione dopo l'ultima Commissione Sanità in cui il Direttore generale Iss ha tracciato il bilancio di 400 giorni alla guida dell'Istituto. Tra le voci critiche quelle di Libera che aveva parlato di un disallineamento tra le parole di Bevere e la realtà. Ma i commissari di maggioranza di Rete, Dc e Npr contrattaccano con una nota, parlando del “pressappochismo” con cui dal 2017 al 2019 è stata gestita la sanità. Quindi nel periodo a guida Civico10, poi confluito in Libera. “Chiediamo al Comitato esecutivo – scrivono - di pubblicare i documenti che sconfessano tutti coloro che nascondono la verità”. Commissari che invitano invece a riconoscere l'impegno attuale per “rimediare” agli annosi problemi. Un comunicato “surreale”, ribatte Libera secondo cui siamo di fronte al tentativo di “rimpallare le responsabilità ad altri”. Sono i cittadini, sostiene, ad essere “i migliori testimoni dell'attuale situazione di difficoltà dell'Iss”.
Nella stessa Commissione dati e aggiornamenti sull'interruzione volontaria di gravidanza, nella relazione illustrata dal segretario alla Sanità Ciavatta. Dall'approvazione della legge a oggi sono 12 le assistite Iss che si sono sottoposte all'ivg. Ogni persona viene seguita dal Centro Salute donna – che in futuro diventerà “Consultorio” - dove operano, tra gli altri, medici obiettori e non obiettori tutti i giorni. Il ginecologo non obiettore è disponibile in fasce orarie definite; garantita, comunque, la presenza due giorni a settimana per consentire il percorso di interruzione della gravidanza nei tempi previsti dalla legge. Se, per una serie di motivi, non ci fosse alcun medico di questo tipo in servizio, allora la donna andrebbe fuori territorio con impegnativa.
Sempre in Commissione i numeri dell'ivg “spaventano”: è la posizione di Maria Adele Selva del Pdcs che si chiede come sia possibile che, in pochi mesi, abortiscano 12 donne. Spiega di non voler condannare nessuno, ma invita a dare valore alla vita. Dati preoccupanti anche per Vladimiro Selva di Libera che, però, si chiede se i numeri siano effettivamente diversi da quelli del passato e si domanda: “Ci si scandalizza perché avviene a San Marino?”
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