La sanità sammarinese nel dibattito della festa dei Popolari

La sanità sammarinese nel dibattito della festa dei Popolari.
Un dibattito incandescente, che ha fatto emergere posizioni diverse tra maggioranza e opposizione. Se l’una, infatti, ha difeso buona parte della riforma, l’altra ha invitato a fare scelte politiche diverse per un settore che costa allo Stato 58 milioni di euro all’anno. Solo una questione ha messo tutti d’accordo: l’attribuire responsabilità precise all’ex direttore sanitario. “Spettava a lui - è stato detto – risolvere i problemi della chirurgia, così come spettava a lui far ripartire l’urologia”.
Per L’opposizione, l’obiettivo era quello di fare dell’ospedale sammarinese una succursale delle Marche e dell’Emilia Romagna con scelte politiche di basso profilo, mentre secondo l’ex Segretario di Stato alla Sanità, Massimo Rossini, bisogna dare tempo alla riforma affinché possa sprigionare tutte le sue potenzialità. Tra gli errori contestati: l’aver cercato di trasformare l’ISS in un’azienda sanitaria locale tentando maldestramente di scimmiottare il sistema italiano; l’eccessivo appesantimento burocratico e l’accentramento delle facoltà decisionali in poche mani con il rischio di distorsioni e spreco di risorse. In questo senso l’opposizione ha puntato il dito contro i 4 miliardi spesi per una macchina diagnostica che - hanno sottolineato - si sta rivelando praticamente inutile. La festa dei popolari si chiuderà domenica sera con uno spettacolo musicale e il dibattito politico incentrato sui nuovi rapporti che si stanno intessendo nel centro destra.

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