Santi (sanità) al Cantone delle Botte corregge il tiro sui diritti acquisiti, "non si toccano"
Sotto accusa le dichiarazioni sulla necessità di intervenire sui diritti acquisiti. Alla domanda del Giornalista di RTV se fosse possibile, Santi rispondeva che non solo era possibile ma “doveroso in questo momento mettere in discussione in termini solidaristici quello che è stato raggiunto nel tempo”. Parole duramente criticate da Ps e sindacati. Ieri però nella trasmissione condotta da Sonia Tura, il segretario corregge il tiro: “Quando il giornalista di Rtv mi ha fatto la domanda parlando di diritti acquisiti - spiega - gli ho detto che effettivamente bisogna rimettere tutto in discussione perché c'è la necessità è riscrivere le regole”. Per Morganti “è solo realismo politico”, nella consapevolezza di un sistema che non regge più. Torna l'invito a sedersi intorno al tavolo “perché non si può fare la riforma – dice il capogruppo di SSD - senza sindacati e parti sociali”. “Cambiare le regole del gioco a posteriori è incostituzionale dal punto di vista normativo” afferma Giancarlo Venturini che ricorda che gran parte delle pensioni non superano i mille euro mentre Tamagnini avverte: “Se continuate a parlare di tagli ai diritti acquisiti, al tavolo non mi siedo neppure”. E a specifica domanda del Segretario Csdl se si toccano o meno i diritti acquisiti, Santi risponde “assolutamente no”. Sui tempi della riforma, si parlava di Giugno. “Il Problema – spiega Santi - è stato sviscerato in maniera dettagliata. Sono stati forniti dati, proiezioni e soluzioni. Ci sono le condizioni – spiega - per migliorare o integrare le proposte già formalizzate. Occorre tenere in considerazioni numerose variabili. Siamo in ritardo. Il tempo è una variabile importante. Prima riusciamo trovare un accordo è meglio è ma se è necessario prendersi un mese in più ce lo prendiamo”.
MF