SSD ha scelto: sarà Eva Guidi a sostituire Simone Celli alla Segreteria alle Finanze. Al Segretario del partito, indicato all'unanimità, sono state riconosciute qualità umane, capacità politica e competenze tecniche. Il Consiglio Direttivo le assicura il massimo supporto affinché, nell'esercizio della sua attività di governo, "possa portare avanti con coraggio e determinazione gli interventi necessari alla definitiva messa in sicurezza del Paese, con particolare riferimento al completamento del processo di stabilizzazione e consolidamento del settore finanziario e alla realizzazione delle riforme strutturali finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo dell’equilibrio di bilancio". Una scelta di responsabilità – dicono dal partito – in un momento particolarmente difficile, alla vigilia di importanti decisioni e con in ballo una serie di provvedimenti, come la riforma IGR, che il suo predecessore aveva avviato incontrando politica, forze economiche e sociali. Una poltrona che scotta, un treno in corsa su cui la Guidi ha accettato di salire, a circa due mesi dalla finanziaria. Ieri sera, in un Direttivo molto partecipato, Simone Celli ha ribadito le motivazioni del suo passo indietro sottolineando ancora una volta di non essersi dimesso per questioni giudiziarie. Nulla c'entra l'ordinanza – ha detto – in cui non emergono sue responsabilità. La sua scelta è stata motivata dalla volontà, in una fase di scontro acceso, di rasserenare il clima e riaprire il dialogo. Dal Consiglio Direttivo è arrivato il ringraziamento “per l’impegno, la dedizione e la passione con cui ha ricoperto un incarico tanto prestigioso quanto complesso, ancor di più alla luce della difficile situazione economica e finanziaria in cui si trova il Paese”. Si è parlato anche dell'uscita di Tony Margiotta, “un fulmine a ciel sereno” perché al di là delle critiche parte di una normale dialettica – dicono i vertici – non aveva manifestato prima di allora alcun disagio. Lettera di dimissioni alla mano, il Direttivo giudica le sue motivazioni “incomprensibili”, c'è chi le definisce “una fuga in un momento in cui partito e coalizione hanno bisogno di unire le forze”. Le porte rimangono comunque aperte perché SSD ribadisce di essere forza inclusiva e dialogante. Ora si guarda al futuro. L'impegno è rivolto al rafforzamento della coalizione, “unico progetto politico - scrive - in grado di rappresentare un argine serio e concreto alla deriva populista e rancorosa a cui pare aver aderito gran parte dell’opposizione” e al rilancio del progetto di creazione di un largo fronte progressista che riunisca “le più significative tradizioni della sinistra riformista, democratica e liberale e le migliori esperienze civiche con cultura di governo." Con la designazione della Guidi alle Finanze al partito serve anche nuovo segretario. Sarà un mese intenso: verrà convocata al più presto l'Assemblea Congressuale.
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