Sciopero bancari: il Governo convoca le parti a Palazzo Begni
La preoccupazione per il perdurare della trattativa porta il Congresso di Stato a mediare per il rinnovo di un contratto scaduto da 13 anni. L'unico, della stagione contrattuale, a mancare ancora all'appello
All'ottavo giorno di sciopero il Governo entra in campo, e lo fa chiamando al senso di responsabilità delle parti coinvolte nel rinnovo contrattuale del settore bancario. I disservizi e le difficoltà di questi ultimi giorni, non potevano non finire sul tavolo del Congresso, che finora ha monitorato a distanza la situazione: “La trattativa è andata ben oltre la sostenibilità dell'interno sistema – dice il Segretario al Lavoro Lonferinini - Ci sono questioni che non possono essere caricate come peso sulla cittadinanza e sul settore economico. I disservizi si sono generati e quindi dobbiamo intervenire”. Lonfernini annuncia anche un sit in davanti la Segreteria di Stato, manifestando la piena disponibilità sia nei confronti delle tutele sia negli interessi del settore economico del Paese.
Teodoro Lonfernini e Marco Gatti, in una conferenza stampa dell'ultim'ora, annunciano a nome del Congresso, la convocazione delle parti a Palazzo Begni, già dal pomeriggio. “Dopo 8 giorni di sciopero abbiamo ritenuto di passare a parte attiva – spiega il SdS alle Finanze - col richiamo alla responsabilità nel momento in cui Paese deve portare avanti i suoi programmi. I lavoratori hanno diritto a vedere tutelati i loro interessi - prosegue Gatti, – dall'altro ci sono i diritti dei cittadini ad avere i servizi essenziali”. Per il governo, dunque, l'equilibrio deve essere raggiunto, convinto che ci siano margini di manovra per arrivare presto alla conclusione della trattativa in serenità, sicurezza e reciproca soddisfazione.
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