Scontro in maggioranza: Rete non ritira l'odg sul 'rollover', il Pdcs dichiara voto contrario
Divergenze eclatanti tra i due assi portanti della coalizione di governo: probabili conseguenze sulla tenuta dell'alleanza. Attesa per la votazione in seduta serale
Nessun accordo sulla modifica dell'ordine del giorno di Rete che, dopo il 'rollover' del debito estero, ha posto col documento alcune condizioni – a partire dalla riforma dell'Igr – per rendere sostenibili i conti pubblici. Il Pdcs, in mattinata, aveva chiesto apertamente il ritiro dell'odg ritenendolo un atto di sfiducia al Segretario di Stato alle Finanze, il democristiano Marco Gatti. Ma Rete, con Matteo Zeppa, ha tirato dritto e poco prima della sospensione dei lavori per la 'pausa cena' ha letto l'ordine del giorno all'aula che lo voterà in seduta serale. Il Pdcs, con il capogruppo Mussoni, ha già dichiarato voto contrario, così come Domani Motus Liberi con Carlotta Andruccioli. Sandra Giardi, per il Gruppo Misto di opposizione, ha preannunciato un voto di astensione. Alla ripresa della seduta – la convocazione è per le 21 – sono attese le dichiarazioni di voto degli altri gruppi consiliari e poi la votazione dell'aula. Rete e Pdcs sono i due assi portanti della maggioranza e la divergenza emersa oramai in maniera eclatante potrebbe produrre conseguenze sulla tenuta e sulla composizione dell'alleanza di Governo. Intanto nel pomeriggio, con 27 voti a favore e 11 contrari il Consiglio Grande e Generale ha approvato l'ordine del giorno, depositato dalla maggioranza, dopo il riferimento del Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti sul raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Onu 2030. Il documento prevede l'adozione del piano di strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e da mandato al Segretario al Territorio di illustrare, ogni sei mesi, i progressi compiuti sui singoli aspetti. Durante il dibattito è emerso che tra i numerosi interventi, delineati nel piano, c'è anche il bacino imbrifero e per la sua realizzazione il Governo ha da poco approvato una delibera di variante del Prg. Libera ed RF, che hanno espresso voto contrario, hanno definito il piano nazionale portato da Canti un libro dei sogni e sottolineato come nel documento sia scritto, in maniera erronea, che la data di adozione del nuovo piano regolatore di San Marino è settembre 2022. “E' un refuso” ha dichiarato Canti, aggiungendo che il dossier Prg verrà affrontato nella prossima legislatura. Al voto anche 8 istanze d'arengo: 7 quelle approvate. Ok dell'aula alla tutela del patrimonio archeologico e del sito della Tanaccia; a maggiori informazioni sulla trasmissione del cognome materno; alla creazione di un archivio audio accessibile alla cittadinanza delle sedute del Consiglio e delle commissioni; a maggiori controlli contro offerte di lavoro contenenti discriminazioni di genere; alla ristrutturazione della mensa di Faetano. Respinta invece l'istanza per vietare l’uso di cani e richiami per la caccia
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