Il Psrs, nel suo secondo incontro con la cittadinanza, punta i fari sull’esito del referendum. Non poteva essere altrimenti. Il partito dà una valutazione politica del voto, che legge come forte segnale di insofferenza della popolazione nei confronti delle politiche messe in atto dal Governo. Ma è anche la dimostrazione di quanto sia viva l’attenzione della gente su questioni che riguardano il territorio. “C’è un paese reale che ha voglia di partecipare alla vita pubblica e dare un contributo concreto”, commenta il Segretario Simone Celli. Ed è proprio dal paese reale che il Psrs vuole partire, dando vita ad un confronto che ritiene necessario, soprattutto in un momento difficile come questo. “C’è una forte preoccupazione generale” – rimarca Celli. Le difficoltà che stanno attraversando il mondo dell’industria, i servizi e il sistema finanziario non sono una novità. Per l’opposizione la risposta del Governo è inefficace ed inadeguata. In certi casi assente. Si chiede un cambio di passo e si guarda ad un quadro politico in fermento. Nella costruzione di future alleanze, il Psrs ribadisce di volere andare al di là delle sigle, per dare priorità a contenuti e progetti. L’obiettivo principale è la coesione programmatica. Il dialogo è aperto. Si parte dal confronto interno al partito, da allargare alla cittadinanza, per sviluppare un progetto paese che costituisca la base programmatica di riferimento nella ricerca di interlocutori per costruire la futura coalizione.
Monica Fabbri
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