Seduta delle riforme in Consiglio Grande e Generale: PA e imposta sui redditi
Altro provvedimento, di grande portata, le modifiche all’imposta generale sui redditi. Un intervento che il Segretario Macina ha definito un grande passo in avanti, ispirato ai principi fondamentali dell’ordinamento europeo. Fra i cambiamenti più evidenti, l’abbassamento della pressione fiscale sulle società, che passa dal 19 al 17 per cento. Aliquota che viene estesa a tutti i soggetti d’impresa e ai lavoratori autonomi. Un passaggio apprezzato dalle opposizioni dalle quali sono arrivate però numerose critiche. Clelio Galassi chiedeva un provvedimento più ampio, come Marco Arzilli, di Noi Sammarinesi, che lo ritiene un intervento parziale. Sarebbe stato più coraggioso adottare un fiscalità più leggera unitamente ad una sburocratizzazione, considerata la portata della piccola e media impresa sul tessuto economico sammarinese. Contesta l’aumento della burocrazia Romeo Morri, dei Popolari: “questa legge – dichiara – aumenterà il contenzioso tributario. Della stesso opinione Marco Gatti, che per conto della Dc ha sviscerato tutti gli aspetti della nuova legge. “Inizia – sostiene Marco Gatti - un percorso di conformità alla normativa fiscale italiana. Fra gli appunti mossi dall’esponente democristiano, l’articolo 27 del testo che – afferma – favorisce la speculazione edilizia. Concetto rimarcato anche dal consigliere dei Popolari Morri. Critici anche i Nuovi Socialisti, che si sarebbero aspettati maggiori sforzi – ha dichiarato Rattini - per recuperare quote di elusione, patrimoni immobiliari finora sfuggiti al sistema impositivo. Monica Bollini contesta una mancata equità fiscale, Pier Marino Mularoni dei Democratici di Centro accusa di voler fare egali ai soliti noti. Enzo Colombini, di Sinistra Unita parla del rapporto di fiducia da instaurare fra fisco e contribuenti, Alberto Selva di Alleanza Popolare rileva come la bassa fiscalità attiri chi intende fare impresa. Il presidente del PSD, Giuseppe Morganti assicura che con i prossimi moduli si potrà fare di più. Il Segretario di Stato alle Finanze, Stefano Macina si dice convinto che la natura tecnica delle modifiche potrebbe rendere difficilmente comprensibile la portata del provvedimento ma assicura una serie di effetti positivi dell’intervento. A chi gli contesta di aver adottato questo provvedimento sulla scorta di pressioni che arrivano da altri paesi, Macina replica con l’invito a rileggersi il programma di governo dove questo intervento è indicato fra le priorità. Meglio – conclude - che le scelte le facciamo noi prima che ci siano prese di posizione fortemente critiche verso il nostro paese.