Arriva in Aula l’Istanza d’Arengo che chiede di abolire le sedute segrete del Consiglio Grande e Generale. I promotori della richiesta chiedono trasparenza e ricordano che nelle ultime sedute parlamentari, erano stati trattati in seduta segreta, argomenti vitali per il futuro del Paese, del sistema bancario e dell’economia della Repubblica. Incomprensibile, dicono, la secretazione di dibattiti di questa importanza. 113 le firme in calce all’Istanza e 182 dichiarazioni di sostegno su Facebook. Il Congresso di Stato fa sapere che chiederà al Consiglio di respingere la richiesta. La seduta segreta, commenta l’Esecutivo, esiste in tutti i parlamenti del mondo. "Non ci guadagna la democrazia", dice il Governo che boccia l’Istanza come demagogica. "La seduta segreta - è l’analisi - non vuole nascondere nulla ma tutelare il Paese, a maggior ragione oggi – sottolinea l’Esecutivo - che con la diretta radiofonica ci sentono nel mondo".
Sonia Tura
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