Segreteria Finanze risponde a Per San Marino: "Vuole fomentare lo scontro"
Certo non lo è insinuare manovre oscure a danno dei risparmiatori, dal sapore di prelievo forzoso sui conti correnti, evocando il recente caso Cipro, innescando preoccupazioni infondate e allarmismi con potenziali effetti negativi per il sistema bancario il cui rilancio è fondamentale per l’economia del paese. Dipingere il governo come un soggetto oscuro che pensa azioni devastanti a danno dei cittadini, addirittura strutturate in un fantomatico piano F, è un'immagine cinematografica dal forte impatto comunicativo che però travalica la realtà abbondantemente, un ottimo soggetto da film, appunto. La realtà è molto più trasparente nella sua grave complessità per l’intrecciarsi delle problematiche e dei livelli, da quello interno a quello internazionale.
Dal suo insediamento, il governo ha fatto i conti quotidianamente con la crisi e lo stato di ritardo in cui San Marino è venuto a trovarsi, una situazione che è stata causata in tanta parte da fattori internazionali fuori dal nostro controllo e da fattori interni per i quali certamente le classi dirigenti del paese degli ultimi decenni, sono responsabili a tutti i livelli. Non è corretto affermare che la Spending Review è ancora sulla carta, mentre lo spreco continua, quando, proprio ieri, il Congresso di Stato ha adottato una delibera precisa sui numerosi interventi immediati possibili, compreso il blocco della spese, per procederà poi, per quelli più strutturali nella Legge di bilancio, strumento naturale, solo per fare un esempio.
Quindi, seppur in questo momento venga più facile ed istintivo sfogare la rabbia, cercare il bersaglio su cui scatenarsi, ciò che invece serve è spirito costruttivo, forte lucidità e capacità di discernere per attivare i percorsi e i processi che quanto prima facciano risalire la china.
Forse a “Per San Marino” non è ancora chiaro che quello che sta avvenendo è un cambio di sistema che tocca tutti i livelli, necessario per potere stare nella comunità internazionale e dare prospettive alla nostra economia, per tutelare nella sostanza il nostro sistema sociale, per difendere la nostra sovranità mettendo in atto una autonoma capacità di finanziamento della spesa pubblica corrente. Questo si sta facendo, che lo si voglia riconoscere oppure no.
In questa fase storica e cruciale per il paese, tutte le rappresentanze istituzionali e della società devono dimostrare di sapere interpretare il proprio ruolo, non si può farlo prescindendo dal momento storico e dal contesto. Mettere in circolo con deliberata malafede idee destabilizzanti, mai nemmeno pensate, solo per creare confusione e discredito sul governo che risponderà dei suoi meriti e demeriti comunque, non è per il bene dei cittadini e del paese. Siamo seri.
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