“La selezione genetica degli embrioni non si sta facendo a San Marino, non la si è fatta mai e non si farà mai”. E’ categorico il Segretario di Stato alla Sanità, Massimo Rossini. La notizia divulgata in prima pagina dal Corriere della Sera è stata come un fulmine a ciel sereno negli uffici della Segreteria di Stato. “C’è un dibattito aperto sulla fecondazione assistita – ricorda Rossini – sollevato da una proposta di legge presentata da due consiglieri della Democrazia Cristiana, Pasquale Valentini e Claudio Muccioli, toccherà al parlamento discuterne e fissare ogni aspetto. Posso solo anticipare – aggiunge il responsabile delle politiche sanitarie – che San Marino non intende certo diventare il far west della fecondazione assistita”. Secondo le indiscrezioni la richiesta sul Titano di poter praticare questo tipo di tecnica sarebbe arrivata nelle scorse settimane, ma la risposta sarebbe stata negativa. Rossini lo aveva comunicato anche recentemente in parlamento, rispondendo ad un’interrogazione del presidente DC, Cesare Gasperoni: “In Repubblica – ha detto – esistono due strutture autorizzate ad operare nel settore e da controlli recenti non sono emerse irregolarità. Anche se non esistono norme che la impediscano nessuna pratica di fecondazione assistita è stata praticata. Vigileremo – assicura Rossini – perché nessuno possa agire in barba alle norme e non esiteremo a colpire che intende violarle”. Sminuisce la portata anche il medico indicato come possibile collaboratore di una clinica privata sammarinese per la selezione genetica, il direttore del Centro Genoma di Roma, Francesco Fiorentino. “Se n’è parlato – spiega il biologo molecolare - con alcuni colleghi ma in forma assolutamente superficiale, mi pare tutto molto prematuro. Certo – aggiunge – ci stiamo interrogando sulla possibilità che la pratica innovativa possa essere esportata, considerati i divieti italiani. Non siamo stregoni – dichiara il dottor Fiorentino – e non facciamo una selezione eugenetica. Questa – aggiunge – mira a selezionare colore degli occhi, dei capelli eccetera e non ha nulla a che fare con un metodo di diagnosi che per la prima volta diventa uno strumento di cura. Non solo – aggiunge il dottor Fiorentino – non ci sono atti concreti per un’attività a San Marino, ma se mai dovesse aprirsi la possibilità – spiega il celebre biologo molecolare – porre due precise condizioni: la prima che non ci siano fini di lucro ma solo scientifici, perché a me quelli interessano; la seconda che la legge italiana permetta a noi biologi di trasferirci all’estero”. Sulla questione interviene il Partito Democratico Cristiano ribadendo la sua ferma contrarietà : “Il nostro Stato, si legge nella nota, non può basare lo sviluppo economico in ambito sanitario diventando un Paradiso della Provetta Libera. La dignità delle persone – aggiunge la DC – la tutela dei diritti dell’embrione fin dal suo concepimento, la garanzia che un neonato abbia una famiglia certa sono per noi valori irrinunciabili e inviolabili anche di fronte alle legittime esigenze della ricerca scientifica e della terapia medica”. Domani la DC presenterà un ordine del giorno per sollecitare il Governo a chiarire ulteriormente la propria posizione.
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