In una mattinata il Senato approva la manovra blindata dal governo con la fiducia. Il decreto, che ora pesa oltre 70 miliardi di euro fino al 2014, inizia da stasera il proprio percorso lampo alla Camera, dove domani pomeriggio arriverà l’ok definitivo. L’opposizione mantiene un atteggiamento costruttivo ma rinnova le critiche alla manovra su cui, comunque, vota contro. Tremonti, che conferma di non volersi dimettere, difende i suoi tagli che con grande soddisfazione della Lega colpiranno anche le maxi pensioni. “Siamo come sul Titanic, non si salva neppure la prima classe”, ammonisce il ministro dell’Economia. Il presidente Napolitano plaude nuovamente all’iter spedito della Manovra partito dopo il suo appello contro l’attacco speculativo ai mercati italiani. “Nel prossimo futuro occorreranno altre prove di coesione”, annuncia il capo dello Stato definendo “molto positivo l'accordo raggiunto, visto che in 4 e quattr'otto nessuno poteva pensare a un'intesa anche sui contenuti” tra maggioranza ed opposizione. Un “segno di comune assunzione di responsabilità”, ribadisce Napolitano aggiungendo che “Ci sono questioni aperte dopo la manovra”. Parole che qualcuno a Montecitorio legge come l’avvisaglia di un governo tecnico. Ma Berlusconi, che persiste nel suo silenzio, a tirarsi indietro non ci pensa. “La mia maggioranza cresce, perché dovrei dimettermi?”, chiede a chi lo incontra. Ma il premier, che studia un rimpasto, appare stretto tra una “tutela” sempre più pressante del Quirinale e la necessità di rilanciare un governo assediato anche dalle vicende giudiziarie che colpiscono Gianni Letta e i ministri Romano e Tremonti.
Da Roma Francesco Bongarrà
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy