Sulla sentenza del caso Titoli, anche reazioni politiche. Rete rivendica di aver avuto un ruolo determinante, nel far emergere il sodalizio criminale. “Abbiamo per primi denunciato e posto in cima ad una agenda istituzionale “distratta”, il progetto criminale con cui le persone condannate ed i loro sodali avevano occupato ruoli chiave in Banca Centrale e Cassa di Risparmio per condurre i loro affari milionari” afferma il movimento che denuncia “la complicità di partiti rappresentati ancora oggi in aula consiliare da alcuni soggetti allora molto – troppo - vicini a quella cricca”. “Sorprende – scrive Rete - come dette formazioni politiche non abbiano provveduto ad isolarli, ma abbiano addirittura concesso loro uno strapuntino, in barba ai tanti loro elettori, consapevoli ed onesti, che chiedevano una presa di distanze”.