Sulla sentenza dei Garanti si pronuncia anche l'Upr
“Si è fatta finalmente chiarezza riguardo ad un bruttissimo episodio che ha leso la dignità del Consiglio Grande e Generale”. L’Upr commenta così la sentenza emessa dal collegio della Costituzionalità delle Norme sul sindacato della Reggenza nei confronti degli ex Capi di Stato Ugolini e Zafferani. La doppia votazione per la nomina del presidente di Banca Centrale era stata infatti giudicata dall’opposizione una prova di forza della maggioranza. Quando, invece, “una nomina di tale portata avrebbe richiesto – dice l’Unione per la Repubblica - un contesto unitario e condiviso, per non consentire atti di dubbia terzietà da parte dei garanti dell’ordinamento istituzionale”. Nel mirino dell’ufficio di presidenza anche la riforma pensionistica, giudicata iniqua, debole e carente nel patto fra generazioni. Mantiene inalterati privilegi e non affronta con coraggio il tema dei diritti acquisiti. Tutto questo in un quadro solidaristico in cui le giovani generazioni sono chiamate a contribuire sempre di più per un sistema poco equilibrato. Ma c’è una priorità sulla quale concentrare tutte le energie: la riapertura del dialogo con l’Italia. Viene quindi rilanciato un Governo di Unità Nazionale. Unica soluzione, super partes, per affrontare la crisi. Per riallacciare i rapporti e riprendere la collaborazione occorre recuperare credibilità. Ed è proprio in questa direzione che si muove l’Upr, che ricorda il convegno pubblico del 27 giugno a cui parteciperà il vice ministro italiano degli Esteri Vincenzo Scotti.
Monica Fabbri
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