Serata Porte Aperte, Zanotti: "Dobbiamo fare politiche di rigore. Le liquidità sono finite"
Non sono mancate contestazioni, ieri sera, nella serata “A Porte aperte”. Gli argomenti, del resto, erano caldi, come spending review, scuola, sanità. E' Franco Santi ad “aprire le danze”, con i provvedimenti per un ospedale più moderno e competitivo. Entra nel cuore della legge sulla dirigenza medica, che “cambia il paradigma del rapporto di lavoro, con il merito valutato non più per anzianità ma con parametri professionali”. Delinea un percorso che porterà ad nuova visione dell'Iss, “con ricadute positive sul bilancio”. Restano le criticità della convenzione italo sammarinese del 74, che si sta cercando di superare attraverso accordi con INSP e governo italiano. La carenza dei medici lega la sanità alla scuola, al numero chiuso nelle università, alle difficoltà degli studenti sammarinesi di accedere ai corsi. Ne ha parlato Marco Podeschi al Meeting con il Ministro Bussetti. Sposta poi l'attenzione sul polo scolastico. “Abbiamo deciso – annuncia Podeschi - di accelerare, perché investiamo consistenti risorse in edifici con grossi limiti. Servono scuole adeguate per sviluppare sistemi educativi moderni”. Ma è sul decreto sulla scuola che si alzano le proteste. “E' molto semplice e scarno – spiega – e a settembre non cambierà nulla”. Il progetto sperimentale per classi inferiori ai 13 studenti delle elementari partirà infatti dal prossimo anno. Si alza però la voce di chi – come il Segretario FUPI Alessio Muccioli – critica l'assenza di un confronto preventivo, evocando lo spettro dello sciopero. Cerca di riportare il sereno Guerrino Zanotti: “E' normale che i dibattiti siano accesi, il paese non sta attraversando un periodo ordinario”. Ribadisce le difficoltà del bilancio, “se vogliamo ottenere il sostegno finanziario indispensabile per uscire dalla crisi – spiega - i conti dello stato devono essere a posto”. E a chi critica il sostegno alle banche, “avremmo potuto – risponde Zanotti – lasciarle al proprio destino ma ci avrebbero rimesso cittadini e risparmiatori. Sono la spalla, seppur debole, del sistema produttivo e commerciale. Il sistema bancario – aggiunge - deve tornare ad essere soggetto utile per la ripresa del paese ma servono nuove iniezioni di capitale e come Stato dobbiamo far fronte ad un periodo di indebitamento per non fare crollare il sistema”. Per Zanotti non c'è alternativa: "il Governo deve fare politiche di rigore. Per troppi anni abbiamo chiuso con bilanci in perdita ma oggi le liquidità sono finite”.
MF
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