Serata pubblica PDCS: tra gli argomenti affrontati, la Commissione d'Inchiesta
Lettere, carte, dichiarazioni, testimonianze. Elementi – hanno spiegato gli esponenti democristiani - che dimostrano l’esistenza di una vera e propria lobby per la costituzione della casa da gioco. Una aggregazione che fonderebbe le proprie radici introno agli anni ’80, consolidatasi poi negli anni ’90 e che fra il 2002 e il 2003 ha proseguito nel suo intento.
Una lobby – ribadisce la DC – che ruota attorno all’avvocato Selva ed ha come referente politico il segretario Stolfi. Accuse già esternate in aula consigliare e ribadite ieri sera citando a sostegno la lettera della Trillium Caming e la documentazione che riguarda la Casinos Austria.
Esposte, dalla DC, anche le valutazioni sul documento Freeman, l’avvocato statunitense titolare del contestato mandato per la realizzazione della casa da Gioco.
Non sono mancate, dalla platea, domande sulla questione Scaramella, sulla ricezione dei documenti Guzzanti e Trillium Gaming, sulle relazioni con l’ex consulente della commissione Mitrokhin. A queste hanno dato risposta il Segretario, Pier Marino Menicucci e il capogruppo, Gabriele Gatti, che ha rimarcato come ora spetti al tribunale l’onere di fare chiarezza.