
Sull'Europa torna, apparentemente, la pace tra le forze politiche. Ne è dimostrazione l'ordine del giorno approvato all'unanimità che conferma l'impegno del Governo a completare il percorso di Associazione con l'Ue, con un'attenzione particolare al rafforzamento della cooperazione con l'Italia nella vigilanza bancaria. Tra le forze di Governo, la nota dei Giovani Democratico Cristiani che plaudono alla serenità ritrovata su questi temi.
Il via libera in Aula, per i Gdc, è “un segno tangibile di maturità collettiva, di volontà di esserci nella costruzione di una svolta storica”. Dal giovanile un ringraziamento al consigliere Dc Lorenzo Bugli che, scrivono, “ha avuto il merito di armonizzare le differenze” per un documento “che non divide ma tiene insieme. La politica sa ritrovarsi quando smette di assomigliare a se stessa”. I Gdc ricordano le figure chiave del percorso verso Bruxelles, da Antonella Mularoni che “aprì la strada” a Pasquale Valentini che avviò i negoziati, da Nicola Renzi che li portò avanti, fino all'attuale segretario agli Esteri Luca Beccari che, sottolineano, “ha portato a casa il risultato”. Plauso a quei partiti che, dopo un'iniziale diffidenza, si sono avvicinati. “L'accordo – sottolineano i Gdc – è la vera carta da giocare per dare al Paese ossigeno, credibilità, nuove prospettive”.
Tra le opposizioni interviene Repubblica Futura che ribadisce l'importanza strategica dell'accordo e, con l'ok all'ordine del giorno, garantisce collaborazione. Allo stesso tempo, però, lancia delle stoccate. Per Rf, l'odg è “un messaggio chiaro e forte verso l'Ue e qualche Paese membro”, per chiudere il negoziato. Ma “la nostra – avvertono – non è una cambiale in bianco verso il Governo, troppo spesso reticente a fornire informazioni”. Poi il riferimento alle banche. Dossier, scrive il partito, “da cui pare sparita la baldanza di Banca Centrale”. “Cosa non funziona o preoccupa l'Ue o spaventa Banca d'Italia?”, si chiede Rf. “Che fine ha fatto – prosegue – la Presidente di Bcsm?”. Da qui la richiesta di “trasparenza” sulle questioni finanziarie, anello debole della partita europea, per Rf. “Sull'Ue – conclude – diamo sostegno anche quando il Governo non lo meriterebbe”.