Sfide fiscali: Gatti annuncia, entro il 2025, la riforma IGR. Tempi più lunghi per l'IVA
Obiettivo delle Finanze: aumentare le entrate intervenendo anche su fenomeni distorsivi e mancato gettito. "Con la fatturazione elettronica interna avremo strumenti per un controllo non invasivo"
Lo aveva annunciato a conclusione della missione del Fondo Monetario e lo ha ribadito in Commissione Finanze: Marco Gatti vuole approvare entro il prossimo anno la Riforma IGR. Produrrà effetti nel 2026 portando un gettito – si stima - di 20 milioni. Sui tempi dell'Iva il discorso cambia: sollecitata dall'industria è un passaggio complesso per altri operatori, e richiede un lavoro profondo nella struttura informatica della pa. Quindi “difficilmente la Riforma potrà produrre effetti entro questa legislatura”.
Per il consigliere del Pdcs Luca Gasperoni è proprio quella “la vera sfida”, ma non l'unica considerando l’Accordo di Associazione, “meglio farsi trovare pronti”. Anche Libera spinge per entrambe le Riforme. Per Luca Boschi l'introduzione dell'Iva potrebbe causare all'inizio mancati introiti per lo Stato, ampiamente recuperati nel giro di cinque anni. Obiettivo, dunque, far crescere le entrate intervenendo anche sul mancato gettito.
“Con la fatturazione elettronica interna – riferisce Gatti - avremo strumenti per un controllo non invasivo onde evitare fenomeni distorsivi”. E come suggerito dal Fondo, oltre a tenere sotto controllo la riforma pensionistica, occorrerà ragionare sulla revisione del programma di sovvenzioni in conto interessi.
Sebbene il Governo sia riuscito a consolidare le entrate fiscali mantenendo anche un controllo della spesa, resta il tema del debito e dei suoi interessi: “oltre 40 milioni di euro”, evidenzia Emanuele Santi di Rete. Nicola Renzi di RF invoca un patto oltre la legislatura, con un orizzonte temporale di almeno dieci anni. Anche per Gaetano Troina di Domani Motus Liberi serve un piano pluriennale.
“L’assestamento – comunica Gatti - prevede un disavanzo di 37 milioni, che però non sono nuovo debito. Qualora alla fine dell’anno non vi fossero miglioramenti, l’aumento del debito sarebbe di 17 milioni". Il Programma Economico 2025 evidenzia come l'integrazione con l'Unione Europea rappresenti un elemento cruciale per il futuro del Paese, con Alleanza Riformista che vede nell'accesso al Mercato Unico nuove prospettive per mantenere la competitività e attrarre investimenti esteri qualificati.
Condivide l'importanza dell'adeguamento agli standard internazionali, soprattutto in ambito di finanza pubblica e antiriciclaggio. "La conformità alle normative europee e alle raccomandazioni Moneyval – scrive – rappresenta non solo un obbligo, ma anche un'opportunità per rafforzare la trasparenza e migliorare la reputazione internazionale del nostro sistema finanziario".
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