Si apre una settimana cruciale per l’euro

Si apre una settimana cruciale per l’euro.
Mario Monti si prepara ad una settimana cruciale per l’euro. Il professore, che mercoledì inizierà a incontrare le parti sociali, lavora al prossimo Consiglio dei ministri: servirà a fissare l’agenda del governo da qui fino alle elezioni. Sul governo pesa l’appello lanciato da Casini e condiviso dal Pd a abbandonare i “libri dei sogni” e a mettere in cantiere per la “nuova fase”, due o tre provvedimenti di peso: a partire dalla legge anticorruzione, sulla cui necessità concordano Udc e Pd, anche se il Pdl vorrebbe in cambio del proprio consenso sul provvedimento il via libera alla legge sulle intercettazioni. Alfano spinge per la nuova normativa sugli ascolti, facendosi forte delle polemiche scatenate dallo scontro tra il presidente Napolitano ed i giudici di Palermo. Ma Monti tiene fisso lo sguardo anche sull’Europa: domani avrà un faccia a faccia con il presidente francese Francois Hollande che diversi osservatori considerano cruciale per i destini dell’euro, difeso dalla Bce ma anche dalla signora Merkel.
E il confronto sulla legge elettorale divide non solo il Pdl dal Pd ma fa emergere spaccature e malumori anche all’interno del partito di Bersani, squassato dalle polemiche interne scatenate da Matteo Renzi.
Contro il giovane sindaco di Firenze, che correrà contro il segretario alle Primarie cui Prodi dice di non essere interessato, si scatena l’ira di Bindi e Franceschini. E con Renzi se la prende Beppe Grillo:
il comico, che il sindaco di Firenze aveva definito “in crisi di visibilità”, gli risponde, come al solito, su internet: «Hanno bussato alla porta e non c’era nessuno! Era Matteo Renzi», dice caustico Grillo.

Da Roma Francesco Bongarrà

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