Pasquale Valentini sembra più che mai intenzionato a non ricandidarsi alla guida della Dc. Una scelta annunciata nei giorni scorsi ma sulla quale non aveva però del tutto chiuso la porta. “Deciderà il congresso”, ha detto. E i delegati starebbero organizzando una raccolta di firme per chiedergli di scegliere la segreteria del partito. Una iniziativa che però rischia di far partire “sfiduciato” il suo successore più probabile, Marco Gatti, e che l’establishment della Dc sta cercando di bloccare. In ballo c’è non solo una persona ma la linea politica del principale partito del Patto. Valentini assicura che gli indirizzi adottati dal Consiglio centrale, saranno confermati dal Congresso. Vale a dire si prosegue l’esperienza del Patto e si porta avanti questo governo. A fronte di una crisi politica il rafforzamento della coalizione passa attraverso il dialogo con l’opposizione e l’area socialista in particolare. Di fatto il convitato di pietra è Alleanza Popolare. Il segretario uscente e con lui larga parte del parlamentino dc, ritiene il riavvicinamento tra le due forze politiche - per 15 anni antagoniste - un valore aggiunto. Ma c’è anche chi, soprattutto tra i big democristiani, non nasconde di considerare Ap una sorta di palla al piede e lancia accuse di sudditanza al suo partito. Il passaggio di consegne dunque, solleva qualche timore, soprattutto fra gli alleati del Patto. Questa sera, aprendo i lavori del congresso, Valentini ripeterà che la dc non deve essere un fattore di incertezza per la conduzione politica. Il Paese, ha ripetuto in questi giorni, non ce lo perdonerebbe.
Sonia Tura
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy