Il voto estero torna protagonista in Consiglio Grande e Generale con l'istanza d'arengo che chiede di istituire il collegio estero, distinto in due aree - europea ed extraeuropea - per ognuna delle quali sarà nominato un solo consigliere che dovrà dichiarare ufficialmente prima del voto di quale coalizione farà parte. Richiesta bocciata con 39 voti contrari, 4 a favore e 6 astenuti. L'Aula approva invece l'ordine del giorno, proposto dal governo, per aprire un tavolo di confronto in cui rappresentanze consiliari, della consulta e del governo possano analizzare le proposte che l'istanza solleva. Troppo specifica e semplicistica la soluzione indicata dall'Istanza, premette il Segretario agli esteri Pasquale Valentini. Soluzione che vede contraria anche la Consulta dei sammarinesi residenti all'estero. Altro tema caldo, e di stretta attualità, quello sollevato dall'Istanza che chiede di introdurre il redditometro, sul modello Stati Uniti-Italia, per consentire agli uffici pubblici di acquisire dati ed effettuare rilevazioni utili alla stima delle capacità reddituali di ogni cittadini. La richiesta, commenta il governo, è contemplata nella riforma fiscale che già prevede i controlli richiesti senza introdurre uno strumento che, in Italia, non ha prodotto risultati. Dice no al redditometro l'Upr, posizione critica anche del partito socialista, a favore il resto delle opposizioni. Il Consiglio boccia la proposta. Adesso il confronto è dedicato all'istanza che chiede di abolire il segreto e la riservatezza bancaria anche all'interno della Repubblica, per dare la possibilità agli uffici tributari e alla magistratura di acquisire dati e stimare le capacità di reddito di ogni singolo sammarinese.
Sonia Tura
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