Sinistra Unita a sostegno dei dipendenti dell’Ente Poste
La Direzione, il Consiglio di Amministrazione e il Segretario di Stato alle Poste, non si sono preoccupati né di informare né tantomeno di coinvolgere i diretti interessati: i lavoratori che mandano avanti il servizio e che non sanno cosa sarà di loro. È una mancanza grave non aver minimamente coinvolto i dipendenti nel processo di trasformazione dell’Ente, che rivela un’impostazione verticistica, da padre padrone. La privatizzazione dell’Ente in S.p.A. mette a rischio le garanzie non solo dei dipendenti precari, che potrebbero addirittura perdere il posto, ma anche degli stabilizzati che molto probabilmente da qui a qualche tempo subiranno un giro di vite sia sulla retribuzione che sulle condizioni lavorative. La giustificazione è sempre la stessa: privatizzare porta maggiore efficienza e minori costi. L’antifona ormai la conoscono tutti. Ma sono pochi quelli che ci cascano. Il piano che il governo sta mettendo in atto è sotto gli occhi di tutti: privatizzazioni, tagli allo stato sociale, dismissione dei beni collettivi. Le bordate pesano sulle vite dei sammarinesi in misura insostenibile, già messi a dura prova dall’aumento delle tasse e dall’aumento vertiginoso della disoccupazione.
Se il Paese non funziona la colpa non è di chi è stato sballottato da un capo elettore a un altro. Non è a loro che spetta di pagare per gli sbagli di chi si è dimostrato incapace di amministrare il Paese e si è rivelato più attento agli affari personali che ai bisogni della collettività. È la classe dirigente che deve riconoscere i propri errori per essere non intervenuta in maniera adeguata e per tempo in una situazione che ora appare del tutto degenerata. A pagare, anche con le dimissioni, dovrebbe essere chi fino a oggi ha amministrato disastrosamente la cosa pubblica, obbedendo supinamente ai “poteri forti” che dopo aver condizionato per anni la politica e aver diretto la distruzione del territorio, oggi stanno cercando di accaparrarsi le ultime risorse del Paese, forzando la politica a privatizzare e a svendere.
Anche nell’ultimo Consiglio non hanno mancato di dare prova della loro esistenza.
L’Ente Poste è utilizzato come testa di ponte, come laboratorio di sperimentazione della privatizzazione di un soggetto pubblico. Gli interessi sono enormi. Perché le Poste si stanno attrezzando anche per i servizi finanziari, dove rispetto alle banche potranno avere un grande vantaggio per via del costo del personale molto più basso rispetto ai bancari.
Sinistra Unita esprime la propria solidarietà ai lavoratori dell’Ente Poste e intende sostenerli attivamente in tutte le azioni che intenderanno portare avanti. È importante che anche le organizzazioni sindacali facciano la loro parte.
Per queste ragioni Sinistra Unita sostiene la proposta dei dipendenti dell’Ente Poste di sospendere l’iter di trasformazione in Società per azioni.
Comunicato stampa Sinistra Unita