Sinistra Unita: Tamagnini individua i filoni del Parco Tecnologico

Sinistra Unita: Tamagnini individua i filoni del Parco Tecnologico.
L’opposizione è accusata dalla maggioranza di fare confusione e di ostacolare gli sviluppi del Paese; questo è un ragionamento falso fatto da chi è a corto di argomenti. L’opposizione fa il proprio lavoro che è quello di criticare gli errori, le incertezze ed i ritardi
del Governo e della maggioranza, non avendo mire di conservazione ma, al contrario, vuole una società armoniosa, giusta che persegue uno sviluppo economico limpido. La maggioranza sbandiera il Parco scientifico e tecnologico come panacea per tutti i mali, ecco allora qualche suggerimento in merito: il Parco dovrebbe servire alla rivoluzione denominata blue economy, messa in pratica dal belga Gunter Pauli, riciclando ed usando materiali poveri a costi ridotti per produrre, ad esempio, dagli scarti del caffè, concime, funghi, tessuti anti-odore e coloranti tessili. Bisognerebbe seguire il nuovo orizzonte della scienza europea (Focus n.2/14) per il quale sono stanziati dall’UE ben 15 miliardi di euro per sviluppare progetti di altissimo livello
quali: materiali più resistenti e biodegradabili; biopolimeri al posto della plastica, derivati da mais e cardi; una plastica nuova data da un materiale innovativo, morbido, a basso costo e riciclaggio; ricerche su materiali innovativi da usare in agricoltura, medicina, elettronica e imballaggi. Questi sono dunque i filoni, assieme ad altri, che occorre sviluppare, attraverso innovazione e ricerca ed a questo deve servire il Parco scientifico e tecnologico, altrimenti potrà risultare solo uno scatolone vuoto che ingoia risorse e territorio, dando in cambio non si sa che cosa.

Roberto Tamagnini

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