Sistema finanziario e futuro dei vertici dell'Agenzia di Informazione Finanziaria: intervento di Nicola Selva (Upr)
La cosa in se non è sorprendente forse perché è stato un tema dominante nel dibattito politico.
Argomento a cui si aggiungevano sempre le riflessioni su Banca Centrale e i suoi vertici e le traiettorie di sviluppo del sistema finanziario.
Oggi però non se ne parla più.
La politica dopo il dibattito in Consiglio Grande e Generale lo scorso febbraio 2014 terminato con un Ordine del Giorno sostenuto anche dall'opposizione, ha smesso di occuparsene. Anche le rilevanti vicende giudiziarie che hanno "sfiorato", con perquisizioni e richieste di chiarimento ai vertici di BCSM non hanno provocato nessun clamore, nessuna conseguenza sullo status della principale autorità di vigilanza sul settore finanziario.
Tutto rimane placidamente così com’è, con buona pace sulle tante polemiche emerse anche su temi collaterali.
In se non ci sarebbe nulla di male, ma la cosa desta in me perplessità in quanto non capisco perché sul tema BCSM, oggetto di strali ripetuti della maggioranza e anche di membri di Governo, ora è sceso un velo di silenzio.
Polemiche sugli stipendi, polemiche sulle dichiarazioni, polemiche sulla scarsa incisività o sulle linee operative che sono magicamente sparite come neve al sole.
Da quanto posso rilevare non sono poi state trovate tante soluzioni ai problemi evidenziati. Il memorandum con Banca d'Italia è ancora nella "wishing list", la centrale rischi deve essere ancora realizzata (se ne parla dal 2011), non ci sono reali scenari di sviluppo o contributi concreti alla realizzazione di progetti del sistema Paese. C'è a mio modo di vedere un problema complessivo sul futuro del nostro sistema finanziario in cui lavorano centinaia di persone e ha un indotto molto rilevante dal punto di vista professionale e di aziende coinvolte.
Su questo punto il Consiglio aveva impegnato il Governo su alcuni punti rimasti lettera morta. Aggiungo anche l'aspetto legato alla volontary disclosure - il nuovo scudo fiscale italiano. Nel 2014 il presidente ABS aveva gridato alla tragedia, nel 2015 lancia messaggi di gioia addirittura preconizzando la firma di accordi fra autorità di vigilanza estere.
Non voglio limitare la gioia sul futuro positivo del sistema finanziario, tuttavia c'è qualcosa che non quadra.
In ogni progetto di rilancio dell'economia di un paese il settore finanziario deve avere un ruolo eminente, a me pare invece che il Governo pensi solo a questo settore per reperire liquidità per le esangui casse pubbliche, senza avere alcuna idea sistemica di sviluppo. Unione per la Repubblica attende da mesi di esaminare in Commissione Consiliare Finanze il proprio progetto di riforma di Banca Centrale, anche qui un tema chiesto più volte dal Fondo Monetario Internazionale nel corso delle periodiche visite.
Ci piacerebbe sapere se Governo e maggioranza abbiano qualche idea in merito, saremmo curiosi di vedere se dopo gli strepiti sugli stipendi c'è un approccio costruttivo sul futuro di questo ente e sulla governance sammarinese che dovrebbe logicamente avere. C'è poi lo scenario di sviluppo dell'intero settore finanziario. Dopo i cinesi, ungheresi, giapponesi non si sente dire più nulla e questo non è un buon segnale sulla salute del sistema.
Altro tema legato al settore è il futuro dei vertici dell'Agenzia di Informazione Finanziaria. Scaduti da 15 mesi e precisamente dal novembre 2013. Il Governo con un atteggiamento omertoso e ingiustificabile non provvede alla nomina del Direttore e Vice Direttore. Top secret le ragioni, strano per un Paese che vede al
centro della cronaca inchieste in materia di riciclaggio e dovrebbe essere in prima linea nella lotta al terrorismo internazionale.
Se l'economia sarà in recessione nel 2015 per il quinto anno consecutivo non è che il settore finanziario stia meglio ed è per questo che auspico vi sia maggiore attenzione del Governo su questo argomento, dando le numerose risposte che in questi anni si sono accumulate.
Mi permetto da osservatore esterno di suggerire anche questi argomenti come elemento di discussione nella verifica politica in atto fra Governo e maggioranza, forse sarebbe tempo di avere qualche risposta.
Comunicato stampa di Nicola Selva(Upr)
Coordinatore Unione per la Repubblica