E’ un voto quasi unanime, quello che la direzione socialista ha voluto dare all’approvazione della risoluzione del Segretario. 54 favorevoli, nessuna astensione, un solo contrario. Un voto che spiana ulteriormente la strada verso il nuovo esecutivo. Ora manca l’ultima tessera del mosaico: l’approvazione del parlamentino dei democratici della volontà già affermata dagli organismi dirigenti del PdD. Soddisfatto Mauro Chiaruzzi dell’esito della riunione che non si annunciava facile, visti alcuni punti spigolosi da affrontare, come quello del significativo ridimensionamento della presenza socialista in Congresso di Stato. “Abbiamo dimostrato – dichiara Chiaruzzi – di essere interessati solo alle cose da fare e non alla spartizione delle poltrone. La nostra assemblea ha capito perfettamente l’importanza di questo passaggio, adesso aspettiamo che altrettanto facciano i Democratici”. Nel documento finale apprezzamenti per il lavoro svolto da Segretario, Capogruppo e Presidente, rammarico per la decisione di Alleanza Popolare di abbandonare il tavolo della trattativa, soddisfazione per un risultato che conferma quello che già l’estate scorsa aveva evidenziato la direzione socialista: una fragilità numerica della maggioranza causata da opportunismo e eccessivi personalismi. Evidenziata l’opportunità che il percorso previsto dall’ordine del giorno votato lo scorso 20 novembre, si concluda con l’approvazione del parlamentino dei democratici, la direzione socialista conferma la disponibilità al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche e le realtà presenti nella società civile. L’auspicio espresso è che il nuovo governo realizzi le riforme indispensabili con autorevolezza e senso dello stato. La nuova maggioranza, aggiungono i socialisti, dovrà inserire tra le priorità un programma di alto livello qualitativo per affrontare le problematiche del paese e in grado di costruire un nuovo clima di fiducia fra i cittadini e la politica.
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