Spending review. I tagli necessari
A risuonare il campanello d'allarme anche l'ultima relazione della commissione di controllo della finanza pubblica, arrivata un anno fa, alla vigilia delle elezioni politiche. La premessa era sui limiti di analisi. Lungo l'elenco delle note dolenti: l'incoerenza fra crediti e debiti - elemento predominante del bilancio dello Stato - ricavi non ancorati alle entrate e costi agganciati alle disponibilità di cassa. La spesa pubblica viene definita “sostanzialmente incomprimibile”, la parte corrente rappresenta l'87% del totale ed è formata soprattutto da impegni a carattere legale/contrattuale. La revisione della spesa, in sostanza, può intervenire solo rinegoziando gli impegni contrattuali. Il trend di rapida contrazione della liquidità, scriveva la Commissione, espone lo Stato – in mancanza di correttivi sul medio periodo – a rischio di shock sistemico.
Sonia Tura