Era partita tra ironie e scetticismo, la corsa di Donald Trump alla Casa Bianca. Alla fine il miliardario newyorchese ha sbaragliato tutti: dall'avversaria, al mondo dei media; da Wall Street, ai vertici del suo stesso Partito, tranne qualche eccezione. E a nulla è servito il robusto appoggio – alla Clinton - di Obama e della moglie Michelle. Notte da incubo per la candidata democratica e i suoi sostenitori. Trump ha fatto il pieno nei fortini repubblicani, e l'ha spuntata in diversi “swing state”: la Florida, ovviamente; ma decisiva si è rivelata anche la “rust belt”, che i democratici davano per scontata. E invece, come accaduto nel Regno Unito, i lavoratori bianchi del ceto medio-basso hanno espresso un rifiuto netto verso l'establishment. Di prammatica, nel primo discorso, dopo i risultati, la promessa di Trump di essere “il presidente di tutti gli americani”. Meno scontato l'annuncio di un grande programma di opere pubbliche – di impronta keynesiana - per rilanciare l'economia. E poi un messaggio agli sconfitti della globalizzazione. “Gli uomini e le donne che sono stati dimenticati – ha detto -, non lo saranno più”. Confermata una netta discontinuità in politica estera, rispetto al cosiddetto “interventismo umanitario” di questi ultimi anni. Parole commentate da Fulvio Scaglione, di Famiglia Cristiana. Oggi, la Clinton, è ricomparsa in pubblico dopo la sconfitta. Spero che Trump – ha detto - sia un presidente di successo per tutti gli americani. In alcune città della California si sono tenute manifestazioni di protesta, contro il tycoon. E poi le reazioni, dei vari leader internazionali. Di cauta soddisfazione – come prevedibile – quella di Vladimir Putin, che si è detto pronto “a far la sua parte per ricostruire i rapporti con gli Stati Uniti”. Angela Merkel si è congratulata, offrendo una stretta collaborazione. Per il presidente francese Hollande si apre invece “una fase di incertezza”. Pragmatica la posizione di Matteo Renzi, che tuttavia nei giorni scorsi non aveva nascosto una preferenza per la Clinton. Dopo un'iniziale, prevedibile, ondata di ribassi, le Borse – nel corso della giornata – si sono riprese. Per l'agenzia Fitch la vittoria di Trump è negativa, ma non ha implicazioni nel breve termine sul rating statunitense.
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