Sviluppo economico: il piano dei socialriformisti

Un piano economico in 15 mosse. Tanti sono i punti sui quali il Partito Socialista Riformista ritiene debba poggiare il rilancio del sistema San marino, il nuovo assetto per lo sviluppo del Paese. Si va dal riequilibrio dei conti pubblici ad un rinnovato stato delle relazioni con l’Italia, nel solco della stretta collaborazione; dalla trasformazione dell’Aziende dei Servizi in una Multiutility, dalla liberalizzazione degli investimenti nelle attività commerciali alla promozione della green economy, solo per citarne alcuni. Con la convinzione che si debba impostare anche un nuovo rapporto con l’Unione Europea, pensando ad un referendum popolare sull’eventuale adesione. Punti che martedì prossimo saranno oggetto di confronto in un forum voluto dal PSRS per confrontarsi con le categorie economiche e gli ordini professionali. Il momento è drammatico – sottolineano i vertici socialriformisti – l’atteggiamento che segna i negoziati con l’Italia troppo remissivo. Basta con l’accoglimento delle richieste, si deve ragionare sulle contropartite. In primo luogo sulle modalità e le tempistiche di uno scambio di informazioni che, se ineluttabile considerati gli orientamenti internazionali, va però concordato. Poi le nuove opportunità di sviluppo, perché il paese deve continuare a prosperare. Per questo si auspica la rinegoziazione dell’accordo contro le doppie imposizioni. Serve poi un nuovo metodo di dialogo fra maggioranza e opposizione, Niente ammucchiate e neppure governi straordinari, ma interventi legislativi condivisi.

Sergio Barducci

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