Taglio del 5% ai precari Pa: il no dei Garanti non ferma le opposizioni
Sono tra i 200 e i 300 i precari colpiti dalla scure aggiuntiva del 5%. E' una stima approssimativa perchè i numeri reali non sono stati forniti neppure ai sindacati.
Ma le minoranze non mollano, neppure dopo la bocciatura del loro ricorso di fronte ai Garanti e fanno appello ai lavoratori, pubblici e privati, ai disoccupati e agli autonomi, per protestare insieme contro una misura che giudicano iniqua. Al momento nessuna data per una manifestazione di piazza, ma si stanno studiando le contromosse e non si esclude una causa collettiva anche perchè il testo del dispositivo della suprema corte, a parere di qualcuno, offrirebbe spazi per ottenere pronunciamenti favorevoli in Tribunale. Intanto la chiamata alla protesta da parte dell'opposizione viene inteso come strumentale e irresponsabile da tutta la maggioranza. Per il segretario del Pdcs Marco Gatti le sentenze si possono anche non condividere, ma vanno rispettate. Stesso commento da parte del consigliere indipendente Denise Bronzetti che anzi auspica di proseguire sulla strada della spending review, pur comprendendo il disagio delle categorie colpite dal taglio.
“Questo appello alla protesta mi lascia sconcertato – commenta il capogruppo di Ap Mario Venturini – Comunque la questione è aperta. Per la prossima finanziaria gli incontri tra i partiti di maggioranza sono appena cominciati”.
“Farebbe piacere a tutti riuscire ad evitare questa ulteriore trattenuta – afferma il segretario del Psd Marina Lazzarini –. Se le condizioni economiche cambieranno potrebbe anche essere rivista, ma è una misura nata dalla necessità di avvicinare il contratto pubblico a quello privato”. A proposito, il contratto pubblico è scaduto da un anno e la trattativa per il rinnovo non è neppure cominciata.
Luca Salvatori