Tema fiscale, Upr: "Evitare di introdurre burocrazia e costi per imprese"
La piccola grande novità passata sotto traccia almeno fino a qualche giorno fa è il Decreto Delegato 134/2014 “Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica”.
Una rivoluzione copernicana in quanto in base all’art. 2 Obbligo di certificazione dei ricavi “Tutti gli operatori economici che effettuino Cessioni nei confronti di soggetti privati non operatori economici procedono alla certificazione dei ricavi mediante l’utilizzo della Carta SMaC o del Portale SMaC secondo le modalità di cui al presente decreto delegato”.
Rivoluzione che non interessa solo il popolo dei codici operatori economici ma anche i clienti delle attività che con l’art. 5 Ricevuta avranno il seguente obbligo: “A seguito della registrazione delle
Cessioni viene emessa una ricevuta cartacea che l’operatore economico deve consegnare al cliente, il quale è tenuto a conservarla fino alle immediate adiacenze del luogo delle Cessioni al fine di esibirla alla Autorità che ne faccia richiesta.
Il decreto introduce “di fatto” lo scontrino fiscale obbligatorio per i clienti. Ma va anche molto più avanti della stessa Italia, nota nel mondo per avere un sistema fiscale non propriamente efficiente.
La norma infatti prevede un collegamento “live”, quindi costante, fra operatore economico e ufficio tributario da tenersi o con la SMAC o con il portale SMAC. Il tutto con entrata in vigore il 1
ottobre 2014.
Non sappiamo se si sia valutata la portata della norma o gli impatti che essa avrà per il sistema economico o i cittadini, ma ci pare che in un momento di difficoltà andare a introdurre ulteriore
burocrazia e costi per le imprese dovesse essere un atto da evitare.
Fra l’altro si introdurrà lo scontrino fiscale per tipologie merceologiche come distributori di carburante, tabacchi, edicole, bar che hanno un’attività molto particolare con transazioni – in
alcuni casi di modesta entità ( tazza di caffè, quotidiano).
UPR non condivide questa impostazione che comporterà:
• costi ulteriori per le attività economiche (linee internet, POS, computer) per adeguarsi alle disposizioni;
• complicazione delle attività con il pubblico (es. bar, tabacchi, lavanderie, artigiani);
• aumento esponenziale dei dati presso l’Ufficio Tributario (se giornalmente devono essere registrate tutte le cessioni);
• adeguamenti delle procedure informatiche utilizzate dagli operatori economici;
• un'ulteriore evoluzione della SMAC passata da strumento di marketing territoriale a borsellino elettronico a ora strumento di accertamento fiscale per clienti e titolari attività economiche.
UPR non condivide questo sistema di controlli macchinoso, costoso che va anche a snaturare l’essenza stessa della SMAC.
UPR attende di vedere come verranno svolti i controlli, da chi saranno effettuati e se si estenderanno anche ai turisti nel centro storico che dal 1° ottobre devono avere in tasca lo scontrino.
A ciò aggiungiamo che il provvedimento non risolve il problema di fondo del commercio sammarinese che dovrebbe avere condizioni sistemiche per prezzi di vendita concorrenziali rispetto al circondario, riducendo al minimo – pur in presenza di controlli – le formalità burocratiche per gli operatori.
Rilanciamo per esempio la proposta di vendita del carburante a 1 euro – senza SMAC. Così come auspichiamo che si facciano le opportune riflessioni su come articolare la IGC, altro fattore
rilevante per il settore del commercio e servizi.
UPR guarda con attenzione alle migliaia di attività commerciali e di servizi, molte gestite da sammarinesi, che stanno lottando per resistere a una fase di dura recessione economica. Esse rappresentano un valore aggiunto per la nostra economica che non può essere penalizzato da interventi di questa natura.
Comunicato stampa Upr