Teodoro Lonfernini: "No allo smartphone in classe, favorevole alla settimana corta"
C'è l'intenzione di includere il Centro di Formazione Professionale nel Dipartimento Istruzione
Con tre mandati già alle spalle Teodoro Lonfernini – neo Segretario di Stato all'Istruzione, Cultura, Università, Ricerca Scientifica e Politiche Giovanili – è il membro di Governo con maggiore anzianità di servizio e questa – come egli stesso ha dichiarato - potrebbe essere la sua ultima legislatura da 'congressista'. Tra le principali questioni strutturali con cui si dovrà misurare, quale referente politico per la scuola sammarinese, il calo delle nascite che mette a rischio il raggiungimento del numero minimo per formare le prime elementari: “E' un problema all'interno della nostra società che - dichiara Lonfernini - si sta presentando da qualche tempo. Non ho una soluzione in questo momento, ma la questione è stata già oggetto di valutazione da parte mia, insieme al Dipartimento. Sarà il sistema che dovrà dare determinate risposte, rispetto a questo fatto umano che impatta non solo sulla scuola, ma in molteplici ambiti”.
In Italia, intanto, il Ministro Valditara ha imposto il divieto di utilizzo dello smartphone in aula fino alle medie. Come si muoverà San Marino? “Sono molto d'accordo su questo aspetto. Il nostro sistema scolastico - osserva Lonfernini - prevede già una forma di 'non utilizzo' durante le lezioni. Ad ogni modo, se necessario, sono pronto a seguire quello che anche altri sistemi scolastici, vicini a noi, hanno già adottato”.
Altro tema al centro del dibattito, sulla scuola, la settimana corta alle medie: “E' una circostanza molto sentita dalle famiglie. Non avendo contrarietà, spero che si possa, in futuro, mettere in atto”. Il Segretario Lonfernini ha anche la delega all'Università: “La nostra Università e chi l'ha governata, compreso il Rettore Petrocelli, hanno fatto un ottimo lavoro e questo mi soddisfa tantissimo”.
Nel programma di Governo previste novità di rilievo per il Centro di Formazione Professionale: “Credo che potremo lavorare in tempi ragionevoli per far sì che il CFP possa essere all'interno del Dipartimento Istruzione e dare a chi lo sceglierà un'offerta più completa, sia dal punto di vista formativo-professionale, sia dal punto di vista didattico”.
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