Terremoto in Sinistra Unita
E' un terremoto, quello che sta attraversando Sinistra Unita, anche se i Consiglieri rimasti nel gruppo minimizzano e si dicono amareggiati per quello che ritengono un epilogo annunciato. Un terremoto perchè ad abbandonare il partito non è solo il Consigliere Luca Lazzari, ma con lui se ne sono andati altri 6 iscritti, molti dei quali di peso. Dei 4 coordinatori nominati per sostituire Alessandro Rossi, a sua volta dimissionario nel giugno scorso, ben 3 hanno seguito Lazzari e deciso di porre fine al loro impegno politico in quel partito. Sono: Maria Maddalena Bevitori, Francesca Piergiovanni e Augusto Gasperoni. A loro si aggiunge un funzionario, Francesco de Luigi e altri due aderenti senza incarichi politici. Abbandoni autorevoli che, di fatto, un problema politico lo aprono, anche se Sinistra Unita si dice convinta che queste dimissioni, contrariamente a quelle di Rossi, non abbiano una motivazione politica.
Presto si convocherà quel Congresso politico che dovrà portare ad una maggiore chiarezza, anche se Sinistra Unita spera si possa aprire un processo di riunificazione. “Il confronto – rileva Francesca Michelotti - è stato sereno dai toni affettuosi, in un clima di profondo rispetto e correttezza. Tutte le proposte che abbiano avanzato però – aggiunge – non sono state accettate, e questo ci fa pensare che tutto fosse stato già deciso”. Il sentimento che prevale oggi è quello dell'amarezza, “doppia – sostengono i consiglieri - perchè non ne abbiamo capito le ragioni”. Anche se definiscono poco serio e poco costruttivo l'atteggiamento dei fuoriusciti: “Non rappresenta certo – aggiunge Ivan Foschi - un nuovo modo di fare politica. E' stata – aggiunge - una fuga dalle proprie responsabilità”. “Da questa vicenda – concludono – ne usciamo impoveriti, perchè non potremmo più contare sul contributo di persone di valore, ma al tempo stesso rafforzati nel nostro impegno e nella nostra azione politica”.
SB