Da avversari a nemici. L'Aula consiliare, da luogo deputato al confronto e allo scontro politico, diventa una Arena. La Reggenza annuncia che non consentirà più attacchi personali in Consiglio dopo che gli insulti – personalissimi – sono andati in onda in diretta radio. Forse qualcuno sorride ma le Istituzioni sono state messe alla berlina. Il giorno dopo, sul fronte politico, a pesare è la bocciatura dell'ordine del giorno sottoscritto da Rete, Sinistra Unita, Civico 10, Pedini Amati e Luca Lazzari che, in sostanza, avrebbe impegnato il Consiglio grande e generale a “porre in essere tutte le procedure istituzionali per arrivare al proprio scioglimento nella seduta immediatamente successiva all'approvazione della legge di Bilancio”. Il documento è stato respinto con 39 voti contrari e solo 14 a favore. La maggioranza respinge con forza i contenuti del testo. A parte chi lo ha firmato, commenta il capogruppo di Ap Mario Venturini, tutti gli altri qui, sono da buttare nell'immondizia. Anche da questo scaturisce la delusione che lo porta ad annunciare la volontà di seguire Gian Nicola Berti e dimettersi da un Consiglio in cui sostiene di sentirsi a disagio. Non mi va per niente, afferma, di passare come malfattore. E oggi, quando gli chiediamo se ci ha ripensato si limita a rispondere “non è stata una reazione di nervi”. “Non troverete nessuna forca nei nostri interventi, scrive oggi Civico 10. Non troverete neppure il messaggio di chi “vuol far passare tutta la maggioranza composta da farabutti” come qualcuno ha affermato, dicendosi offeso senza motivo. Questo, sottolinea, nonostante siamo stati messi per l'ennesima volta nel mucchione dell'opposizione movimentista, definita forcaiola e giustizialista anche da parte di chi, qualche legislatura fa, seduto nei nostri banchi, veniva definito nello stesso identico modo e con la stessa veemenza. Questa situazione, conferma Civico 10, non permette di fare politica. Difficilmente, conclude, il clima di quell'Aula che ha raggiunto livelli infimi cambierà se non vi saranno rivoluzioni e non ci troveremo davanti persone che vogliono confrontarsi seriamente sulle proposte. Il capogruppo della Dc scriverà alla Reggenza per sottolineare che in Consiglio ognuno è libero di esprimere le proprie idee, ma non sono consentite offese personali verso gli altri colleghi. Questo, commenta Luigi Mazza, sta avvenendo da molti mesi senza che nessuno intervenga. Insomma non è una nota di biasimo a questi Capitani Reggenti. Forse esiste qualche lacuna nel regolamento? Vedremo, chiude Mazza. Ma non si può consentire che in Aula si continui così. Archiviato lo scontro sulle dimissioni di Claudio Felici e sulla questione morale, mentre Giancarlo Capicchioni conclude la sua prima giornata di lavori alla Segreteria di Stato per le Finanze, ci si prepara al vertice di maggioranza in programma domani. Ci sono due mesi di tempo, ha ribadito il capogruppo di Ap, per affrontare legge di bilancio e priorità economiche. Se alla fine le valutazioni saranno diverse, ognuno farà le sue scelte. In ogni caso il ricorso alle urne si avvicina perchè, per Venturini, “è difficile pensare che la legislatura arrivi al 2017”. Il capogruppo di Ap pensa a un “governo di svolta che nel rispetto del risultato elettorale consenta di cambiare pagina, con il ricorso a figure non imparentate alla politica del passato”. Vedremo se la conta fatta con la bocciatura dell'ordine del giorno gli darà ragione.
Sonia Tura
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