Timori di Libera su perdita di sovranità, Muratori: "Qui non si parla di Eurovision dove l'Italia si aspetta il voto di San Marino”
“Quel documento ci ha lasciati sbigottiti”. Non usa mezze parole Alessandro Bevitori nel commentare il protocollo d'intesa siglato con l'Italia sulla cooperazione rafforzata in materia di politica estera, sui cui contenuti – attacca – "erano all'oscuro anche colleghi di maggioranza". Il dibattito consiliare non ha dissipato i timori di Libera su possibili ingerenze e perdita di sovranità. “Guai – avverte – se la nostra autonomia decisionale internazionalmente riconosciuta venisse messa in discussione”.
Il 5 e 6 luglio si terranno le votazioni in seno all'Osce per eleggere presidente e otto vice presidenti, e Michele Muratori si chiede se sarà necessario rapportarsi con i vicini: “qui - provoca - si parla di politica, non di Eurovision dove l'Italia si aspetta il voto di San Marino”. “Per leggere il protocollo in chiave positiva – continua Bevitori – devono esserci pari dignità, reciproco rispetto e comune interesse. Il rapporto con una superpotenza come l'Italia è però impari” - spiega - “abbiamo visto cosa può farci. A dicembre ci ha cacciato in fascia C”.
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“Mettetevi nei panni di un governo sammarinese che incontra il governo italiano - rispetto al quale continuamente abbiamo questioni aperte che vanno risolte - che ci espone la sua posizione prima di andare in un consesso internazionale. Non so - dice Vladimiro Selva - con quale forza San Marino potrà recarsi in quegli organismi senza sostenere quella posizione”. Preoccupazioni anche per l'articolo 15 dell'accordo con il Mef: "la specifica su consegna e spedizione mette a rischio la sopravvivenza di attività che fanno commercio on line con ricadute pesanti sulle entrate dello Stato. Possiamo permetterci di rinunciarvi?” – chiede Libera. Nota positiva, invece, per le leggi su cannabis terapeutica e Unioni Civili. Questione di metodo, per Guerrino Zanotti: “Con il confronto libero da giochi di parte e pregiudizi – dice - si può fare un buon lavoro anche su temi divisivi”. Cosa che invece non è avvenuta su quello che per Libera è un documento strategico al centro del suo programma di Governo, vale a dire la dichiarazione di come San Marino intende attuare i 17 obiettivi dell'agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile. “Confronto – afferma Selva - non è dire cosa si vuol fare e poi farlo a prescindere dalla risposta dell'interlocutore ma essere disponibili ad apportare modifiche.
Abbiamo ravvisato carenze nella visione del futuro e cercato di dare il nostro contributo alla Segreteria al Territorio, che si era detta aperta al dialogo. Di quelle 50 pagine, però, non è stata accolta nemmeno una virgola”.
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