Tlc, Rete a Rf: "Grossolana mistificazione dovuta a disonestà intellettuale"
Il movimento lancia l'invito al confronto a tutta l'opposizione per trovare se possibile una posizione comune da presentare alla maggioranza
Caso Tlc. Non si spegne la querelle tra Repubblica Futura e Rete a colpi di note di stampa. Il movimento insiste sulla “colposa imprudenza” degli amministratori Netco rilevata dal Tribunale. Bollano quindi come “grossolana mistificazione” il tentativo di Rf di ricondurre tutto “ai milioni di euro buttati dalla finestra” a causa del sequestro dell'attrezzatura, disposto dal giudice inquirente. Incolparci di questo – ammoniscono – denota disonestà intellettuale.
Invitano poi a chiedere direttamente al Presidente Aass Francesco Raffaeli, da tempo non più in quota Rete, i motivi che non l'hanno indotto a sporgere querela; e invitano anche a fare chiarezza sul perché la candidata di Rf, Sabrina Carattoni, all'epoca nel cda di Netco, si sia più volte correttamente astenuta su deliberazioni inerenti il rapporto con Zte "proprio per la mancanza di progetti tecnici, di trasparenza e per l’assenza di documenti che chiarissero come venisse calcolata la considerevole somma di 16 milioni di euro (e spicci) per la fornitura di attrezzature e servizi".
Il movimento, infine, assicura che continuerà a battersi affinché il Paese abbia infrastrutture tecnologiche moderne ed efficienti, assegnati con bandi "che non lascino spazio alla “colposa imprudenza” degli amministratori di turno" e lancia l'invito al confronto a tutta l'opposizione per trovare se possibile una posizione comune da presentare alla maggioranza.
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