Trasmissione paritaria del cognome: l'obiettivo è trovare la massima condivisione sul testo
Nessun dietro-front sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la trasmissione paritaria del cognome ai figli. Anzi, dopo l'appello lanciato a ridosso della Festa della Donna dalla prima firmataria, Vanessa Muratori, a riprendere le fila del discorso rimasto in sospeso ormai da mesi – ovvero dalla seduta della Commissione consiliare permanente affari costituzionali e istituzionali del 31 luglio 2014 – arrivano le rassicurazioni della politica: prima da parte del Pdcs, poi dallo stesso Segretario agli Interni. La discussione in Commissione I ha subìto ritardi – spiegano - per impegni inderogabili di alcuni membri sia di maggioranza, sia di opposizione dovuti all'avvio della Commissione d'inchiesta Carisp-Sopaf con carattere di assoluta priorità. Ora che questo compito da parte dei commissari è stato assolto, si può riprendere l'esame di tutti i progetti di legge in attesa di valutazione, compreso quello sulla “Modalità paritaria di trasmissione del cognome”. In Commissione I, il principio alla base della proposta – quello cioè dell'affermazione dei diritti della persona e della pari dignità tra uomo e donna - aveva già raccolto il consenso unanime da parte delle forze politiche rappresentate, ma di comune accordo si era stabilito di posticipare l'analisi del provvedimento alla ricerca di maggiore condivisione. “In sostanza – chiarisce il Segretario Venturini – serve un ulteriore confronto sul testo della legge che possa sfociare in emendamenti su cui è auspicabile ottenere la massima convergenza, e poi tornare in Commissione”. Difficile per ora dettare una precisa tabella di marcia degli incontri ma tutto fa pensare che non si tratterà di tempi lunghi.
Silvia Pelliccioni
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