La mancata nomina del dirigente del Tribunale non causerà alcun effetto sul funzionamento del palazzo di giustizia, considerato che la dottoressa Pierfelici, in attesa della prossima convocazione del Consiglio Giudiziario, continuerà a svolgere le funzioni di Magistrato Dirigente. Lo afferma il Presidente della Commissione Giustizia, Tito Masi, che si dice rammaricato per il risultato dei giorni scorsi, quando il Consiglio Giudiziario Plenario non ha potuto nominare il nuovo Magistrato Dirigente. A Valeria Pierfelici è mancato un solo voto per raggiungere il quorum richiesto; 10 i voti ottenuti da Rita Vannucci, l’altro magistrato in possesso dei requisiti necessari a ricoprire l’incarico per la guida del Tribunale. 1 scheda è risultata bianca. Per Masi questo esito conferma anche le tensioni e le divisioni caratterizzano il Tribunale e ne influenzano l’attività. Ma il presidente della Commissione Giustizia contesta soprattutto l’interpretazione politica che qualcuno ha voluto dare alla vicenda. “Non mi risulta – afferma - che le forze politiche abbiano espresso alcuna preferenza, tanto è vero che la Commissione Giustizia, all’unanimità, ha ritenuto di evidenziare come entrambi i Giudici avessero non solo i requisiti ma anche la preparazione e l’esperienza per svolgere validamente le funzioni di Magistrato Dirigente. Entrambe, dimostrando competenza, serietà ed impegno, hanno dato ottima prova di sé in lunghi anni al servizio della giustizia e della Repubblica.
E’ quindi assolutamente fuorviante – aggiunge Masi - parlare della sconfitta di qualche forza politica o di una coalizione, come è assolutamente improprio parlare della sconfitta di una delle due concorrenti e, tanto meno, di un “candidato ufficiale” che non è mai esistito. Nessuna di esse infatti ha presentato la propria candidatura come nessuna di esse ha annunciato prima della votazione la propria indisponibilità.
E’ quindi assolutamente fuorviante – aggiunge Masi - parlare della sconfitta di qualche forza politica o di una coalizione, come è assolutamente improprio parlare della sconfitta di una delle due concorrenti e, tanto meno, di un “candidato ufficiale” che non è mai esistito. Nessuna di esse infatti ha presentato la propria candidatura come nessuna di esse ha annunciato prima della votazione la propria indisponibilità.
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