Trump parla al Congresso: enorme taglio delle tasse
Ha ripetuto alcuni passaggi del discorso, controllando ogni dettaglio, Donald Trump, una volta uscito dalla Casa Bianca. Consapevole dell'importanza dell'appuntamento, che di lì a poco, l'avrebbe aspettato davanti al Congresso, riunito in seduta comune. La novità, nel suo speech sullo stato dell'Unione, è stata soprattutto nei toni: definiti “presidenziali” anche da quotidiani solitamente ostili come il Washington Post. “Sono qui per un messaggio di forza e unità”, ha subito detto Trump, che ha promesso una riforma fiscale definita “storica”. Ribadito il motto protezionista “compra americano”, “assumi americani”; così come un fermo “no” ad alcuni grandi trattati commerciali internazionali. Ai parlamentari ha poi chiesto di rimpiazzare l'Obamacare con riforme che abbassino i costi e forniscano una sanità migliore. Confermato il piano neo-keynesiano di 1.000 miliardi di investimenti in infrastrutture. Ma come trovare le risorse, si chiedono i democratici? Trump ha soprattutto indicato dove non spendere denaro; ovvero nel cosiddetto “interventismo umanitario” che aveva caratterizzato le precedenti amministrazioni. Ribadita, nel passaggio sulla politica estera, la svolta isolazionista impressa dalla nuova presidenza. “Vogliamo armonia e stabilità – ha detto Trump – non guerre e conflitti”. E poi il tema immigrazione, dove è stato più attaccato in queste settimane. Trump ha proposto una riforma basata sul merito, puntando quindi sulle qualifiche professionali degli immigrati. Confermata anche la volontà di proseguire nella costruzione di un grande muro al confine con il Messico, che contribuirà – ha detto - a fermare il traffico di droga e il crimine.
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