E' un'analisi fra luci ed ombre, messe nero su bianco in sette pagine consegnate alla maggioranza. Se da una parte piace il metodo che guarda a soluzioni concertate e la scelta di libertà di voto su temi etici e diritti civili, dall'altra l'Unione Donne Sammarinesi non nasconde una certa amarezza per l'assenza di un'ottica di genere in alcuni settori fondamentali come il lavoro.
“ Non si fa nessun accenno alla disoccupazione femminile o a come diminuire la penalizzazione femminile per l'accesso al lavoro e per la progressione di carriera” - fa notare Vanessa Muratori. “Non c'è nessun riferimento – aggiunge - alla maggior frammentazione delle carriere lavorative femminili e a come fare sì che la pensione non sia poi penalizzante per le donne.
Anche nella parte in cui si parla della conciliazione fra i tempi di vita e tempi di lavoro manca secondo noi la misura principale, quella del part-time come diritto, specialmente in presenza di figli minori o di persone non autosufficienti nel nucleo familiare”.
Una mancanza di attenzione che l'Uds si aspettava considerando la presenza in Congresso di una sola donna. “In continuità con il passato – afferma la Muratori - non c'è attenzione ad un maggior equilibrio nella rappresentanza di genere. Stessa cosa per la nomina Osce. Anche lì si è fatto fatica a recuperare quella donna che evitasse che fosse una delegazione monocolore”.
Qualche preoccupazione, poi, sulla delega alla famiglia. “Non sappiamo – dice – dove si andrà a finire. Vuol essere – chiede – una rimessa in discussione del diritto di famiglia? Oggi abbiamo una concezione del tutto paritaria fra i coniugi ma anche un sostegno al coniuge più in difficoltà in caso di separazione o divorzio. Non vorremmo si andasse a mettere in discussione questo risultato”.
Positivo, invece, il congedo di paternità e l'abolizione graduale delle rette del nido anche se l'Uds sperava valesse anche per le rette delle case di riposo. Infine, una nota sugli assegni familiari che – dice la Muratori - “ci ha fatto sorridere”. Piuttosto che adeguarli si è deciso di farli partire al momento della certificazione della gravidanza. “Così San Marino avrà, primo stato al mondo, l'embrione a carico”.